Inizia il Ramadan nel veneziano, digiuno per ventimila fedeli. Scoppia il caso cimiteri, terminati i posti per gli islamici: «Dateci un secondo terreno»

Martedì 12 Marzo 2024 di Davide Tamiello
Inizia il Ramadan nel veneziano, digiuno per ventimila fedeli. Scoppia il caso cimiteri, terminati i posti per gli islamici: «Dateci un secondo terreno»

VENEZIA - I posti per i musulmani in cimitero sono terminati. In dieci anni, infatti, lo spazio messo a disposizione dal Comune, all’interno del camposanto di Marghera, è praticamente al completo. «Siamo grati all’amministrazione per averci assegnato nel 2014 un terreno per le sepolture con rito islamico, ma ormai ci sono rimasti solo quattro o cinque posti - spiega Sadmir Aliovski, presidente della comunità islamica veneziana - abbiamo sollecitato più volte il Comune e il sindaco, abbiamo anche inviato un’idea di progetto».

Per la cultura islamica le salme devono essere per forza sotterrate, non possono essere riposte in loculi esterni. «Abbiamo chiesto di poter disporre di un secondo terreno, o nel cimitero di Marghera o in uno di quelli vicini, in maniera da poter dare il cambio a quello attuale. È una questione della massima urgenza per noi: la comunità è aumentata di numero, siamo arrivati quando eravamo giovani e chi aveva 40 anni allora però oggi ne ha 70. Dopo una vita trascorsa a Venezia è qui che chi muore vuole essere seppellito». 

RAMADAN

Che la comunità islamica veneziana sia cresciuta lo dicono i numeri: sono circa 20mila i musulmani all’interno del Comune di Venezia (di cui circa la metà, 8-10mila, sono bengalesi), 50mila in provincia. Ieri il primo giorno di ramadan. «Quest’anno è un digiuno un po’ particolare, diverso dagli altri - continua Aliowski - per via dei due conflitti in atto, a Gaza e in Ucraina. Abbiamo deciso di dedicare spiritualmente il nostro digiuno a chi sta soffrendo. Questo, per noi, è un modo per essere più vicini a loro». 

I CENTRI

In città sono sette i centri di preghiera: sei sono gestiti dalla comunità bengalese e uno da quella turco-macedone. A Marghera (dove peraltro in via Lazzarini c’è anche la sede della comunità islamica) c’è il centro più grosso, in via Monzani, e un altro più piccolo alla Cita. A Mestre le sale per la preghiera sono cinque. Tre in via Torino e laterali (una in via Linghindal, sempre di bengalesi, e quella turco macedone, che riunisce circa 2.500 persone, di via Paganello). A livello provinciale, invece, si contano 24 centri culturali islamici: fuori città si trovano a Quarto d’Altino, a Spinea, in Riviera del Brenta, a San Donà e uno nel Portogruarese. 
Il Ramadan si chiuderà indicativamente intorno al 10 aprile (la data non è ancora certa perché dipende dai cicli lunari) con la tradizionale “Eid al Fitr”, la festa (Eid) di fine (Fitr) digiuno. Negli anni l’evento, che chiama a raccolta centinaia di fedeli, si è tenuto nei parchi della città: San Giuliano, Piraghetto, Catene. Quest’anno, invece, dovrebbe tenersi all’interno della sede di via Lazzarini. «La fine sarà in piena primavera, è troppo alto il rischio maltempo - conclude Aliovski - in questo modo saremo sicuri di poter avere un’alternativa al coperto». 

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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