Sit-in degli agenti di polizia penitenziaria davanti al Due Palazzi: «Troppe aggressioni, aumentano i problemi di malattia mentale tra i detenuti»

Mercoledì 6 Settembre 2023
La protesta dei rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria

PADOVA - Sit-in dei sindacati degli agenti di Polizia penitenziaria, oggi 6 settembrea Padova, per la mancanza di sicurezza e di personale al locale carcere Due Palazzi. «Insieme a tutte le sigle sindacali - afferma in una nota la Fp Cgil del Veneto - abbiamo manifestato davanti al Due Palazzi di Padova per denunciare le violenze subite dagli agenti di polizia penitenziaria e la condizione di invivibilità in cui versa la struttura e le altre case di reclusione della regione. Aumentano i problemi di malattia mentale tra i detenuti, ma scarseggiano i percorsi di cura. E non è certo una soluzione costruire nuove strutture da destinare ai soggetti con malattie psichiatriche». Per il sindacato «il numero di agenti è largamente insufficiente, nonostante l'algoritmo del Ministero consideri il Triveneto in sovrannumero.

Anche il personale educativo va assolutamente implementato. Evidentemente vanno cambiati i criteri con cui si stabiliscono e si assegnano gli organici. La violenza non può essere compatibile con un luogo che deve puntare, come stabilisce la Costituzione, alla rieducazione».

L'assessore Elena Donazzan

«Esprimiamo vicinanza ai poliziotti penitenziari vittime di aggressioni e continuiamo ad essere al fianco di tutti gli agenti che quotidianamente si trovano a dover gestire situazioni di criticità per la scelta di vita coraggiosa, che hanno preso e che ammiriamo, quella di indossare la divisa» afferma l'assessore al Lavoro del Veneto, Elena Donazzan, che questa mattina ha incontrato gli agenti della Polizia penitenziaria con i rappresentanti sindacali durante il sit-in nell'area antistante la Casa Circondariale di Padova, dopo un incontro con il Direttore della struttura. «Da assessore - ha aggiunto - riconosco il ruolo strategico dei rappresentanti sindacali, che ascoltiamo con attenzione, perché nella mia esperienza hanno spesso portato suggerimenti utili a migliorare la qualità di vita sul posto di lavoro. Quello che è certo è che i nuovi protocolli per la polizia penitenziaria sono un oggettivo passo in avanti perché, più chiare sono le regole, più i lavoratori sono tutelati».

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