Siccità, piante secche e morenti, blitz notturno nei quartieri: «Ho sete, dammi da bere»

Lunedì 25 Luglio 2022 di Luisa Morbiato
I cartelli

PADOVA - «Mi dai un po' d'acqua. Grazie. Ho molta sete». «Sto morendo, un po' d'acqua. Grazie». «Guardami io ho sete. Acqua, acqua. Grazie». Sono alcune delle frasi apparse su cartelli appesi da anonimi cittadini agli alberelli piantumati recentemente in diverse zone della città. Dopo il blitz della notte fra sabato e domenica, a chiedere acqua per sopravvivere sono le piante di porta San Giovanni, via Fra' Paolo Sarpi, del quartiere Bassanello e della Mandria. Una richiesta d'aiuto e un'azione dimostrativa per attirare l'attenzione su un problema sollevato in queste ultime settimane da molti padovani che vedono le foglie dei tanti alberelli della città diventare lentamente da verdi a giallognole, per poi rinsecchire del tutto. Fino alla morte dell'albero.

«Mi sono stati segnalati i cartelli di richiesta di aiuto sistemati sui nuovi alberi piantumati dall'ex assessore Chiara Gallani negli ultimi mesi - ha spiegato Rossella Salvan, portavoce del comitato San Bellino Sicuro-Quartieri Sicuri - I 10mila alberelli del progetto stanno miseramente morendo in tante zone della città. Sono stati piantati nel periodo sbagliato e nei luoghi sbagliati. Il che ha equivalso a una condanna a morte.

Un'inutile mattanza e, purtroppo, uno spreco di denaro pubblico, quindi di soldi di noi cittadini - ha continuato - I cartelli che sono apparsi sono opera di persone evidentemente stanche di questa situazione. Non si vede alcuna azione concreta da parte dell'amministrazione per salvare almeno il salvabile. Ci sono anche tanti padovani che, non sopportando lo scempio, si stanno impegnando per salvarli annaffiando quanto più possibile le povere piante. Certo che da un'amministrazione che ha fatto del verde e, non dimentichiamolo, della riforestazione urbana, uno dei suoi punti di forza non ci si aspetta un tale comportamento».

Salvan ha ricordato inoltre che la manutenzione delle piante è affidata a delle cooperative, chiedendosi se l'amministrazione controlli quanto viene svolto. Anche che il progetto 10mila alberi in città prevedeva che l'azienda che si è occupata delle piantumazioni seguisse la crescita degli alberi anche per i tre anni successivi. «Siamo consapevoli che la grande siccità in atto può incidere e anche che il sindaco ha emanato un'ordinanza che vieta di utilizzare l'acqua per diversi usi non strettamente necessari e per innaffiare i giardini privati - ha affermato Salvan - lasciando però la possibilità di dare l'acqua alle piante da mezzanotte alle 6. Perché il verde pubblico viene trascurato in questo modo? Gli alberi come tutti sappiamo contribuiscono a mitigare il calore e a diminuire l'inquinamento. In città le aree verdi sono fondamentali. Inutile sottolinearlo se poi si lasciano morire i nuovi alberi e nel contempo si capitozzano o si abbattono quelli esistenti anche da decenni e in grado di resistere meglio alla siccità. Servirebbe più coerenza».

Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci