Morto a 19 anni, lo straziante racconto del papà: «Quell’ultimo sorriso del nostro Samuele»

Martedì 8 Marzo 2022 di Luca Marin
Samuele Cavallin aveva 19 anni

LOREGGIA - «Dopo tre anni di agonia e dolori indicibili quando nostro Samuele è salito in cielo, io, mia moglie Mara e mio figlio Nicola abbiamo visto sul suo volto un sorriso appena abbozzato. Siamo usciti dalla stanza sollevati e contenti perché ora non soffrirà più. Sul suo viso abbiamo capito che il calvario che lo aveva sconvolto da tre anni era finalmente finito. Samuele era davvero un figlio speciale, su di lui ci sarebbe da scrivere un libro». L’ultima commovente manifestazione d’amore di papà Paolo Cavallin nei confronti del figlio morto di tumore alle ossa a soli 19 anni è una testimonianza straordinaria di affetto e di fede.
La notizia della morte di Samuele, semplicemente “Cava” per gli amici, ha sconvolto un paese intero perché il ragazzo era molto conosciuto, come la sua “storica” e numerosa famiglia.

Samuele da tre anni, da quando il cancro gli ha cambiato la vita, ha lottato come un leone per vivere. Spesso era lui che rassicurava gli altri. «Sono devastato dall’osteosarcoma (il tumore aggressivo delle ossa che gli aveva portato via una gamba, ndr), ma ci si deve rialzare». Negli ultimi mesi la malattia è inesorabilmente avanzata nel corpo del diciannovenne e tutte le cure alle quali si sottoponeva con grande sacrificio non bastavano più.



LE PASSIONI
Domenica mattina Samuele si è spento all’hospice pediatrico “Casa del Bambino” di Padova gettando nello sconforto la sua famiglia. «Mio figlio era un grande appassionato di sport, amava il calcio e tifava Juventus - racconta papà Paolo - Da quando gli è stata amputata una gamba non ha mai smesso di sognare di giocare. Addirittura era stato convocato da una squadra di Vicenza per giocare a calcio con le stampelle in champions league in Turchia. Il destino però si è accanito contro di lui. Samuele fisicamente soffriva tantissimo ma non voleva far pesare il male su di noi della famiglia. Non voleva essere d’impiccio, aveva come paura di disturbare».
Il giovane calciatore era molto conosciuto a Loreggia perché frequentava i tanti coetanei. Solare, buono d’animo e di compagnia, spesso l’amica “speciale” Benedetta lo andava a trovare a casa per sapere delle sue condizioni. Ultimamente si era approcciato anche al basket in carrozzina con il Millenium a Piombino Dese ma la sua grande passione era sempre il calcio.


LA SQUADRA
«Samuele era un ragazzo patito per il pallone - lo ricorda con affetto Marco Zanchin , responsabile del settore giovanile della società locale della Virtus Agredo - Cava era un giocatore molto talentuoso e sicuramente avrebbe fatto strada nel calcio. Di lui e della sua forza d’animo ho un ricordo molto vivo in occasione della consegna della raccolta fondi per aiutare la famiglia: quando è stato dato l’assegno di 30 mila euro, frutto della vendita di mascherine con scritto “Forza Cava” e di piante da parte degli amici e dei compagni di scuola dell’istituto Martini di Castelfranco, Samuele era raggiante e aveva una tale forza d’animo e di energia che ha sbalordito tutti».
Per ricordalo stasera alle 20.45 ci sarà una veglia di preghiera mentre il funerale sarà domani alle 15 nel campo parrocchiale perché è prevista la partecipazione di tantissima gente.
 

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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