Mattarella al Bo per gli 800 anni dell'università: «Uniti per difendere la libertà». Studentessa attacca i senatori

A sorpresa la leader degli universitari Ruzzon: "Il Senato ha applaudito pubblicamente l'affossamento del ddl Zan che mirava a tutelare la libertà di esistere di alcune persone"

Giovedì 19 Maggio 2022 di Redazione Web
Il presidente Mattarella interviene al Bo
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PADOVA - Padova ha celebrato oggi, 19 maggio, gli 800 anni di storia della sua Università con una cerimonia solenne con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Presente anche la ministra dell'istruzione, Maria Cristina Messa.

Con l'apertura dell'800° anno accademico prende il via un anno di manifestazioni che, oltre a celebrare gli 8 secoli di storia di un'istituzione che ha avuto, tra gli altri, docenti come Galileo Galilei, e ha segnato con i suoi studenti e gli insegnanti momenti importanti del Risorgimento e della Resistenza al nazifascismo. Oggi l'Ateneo del Bo è un'Università che guarda al futuro, con le eccellenze nel campo della medicina, della ricerca, che si segnala come centro prestigioso e di divulgazione scientifica, e che conta quasi 70mila iscritti tra Padova e le altre sedi diffuse nella tregione.

Mattarella: uniti a difesa di libertà e democrazia

«Registro con soddisfazione la netta prevalenza di interventi al femminile. È un bel segnale in questa giornata» ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo il suo intervento all'università di Padova. Prima del capo dello Stato erano intervenuti diversi oratori con una netta prevalenza femminile. Mattarella è poi entrato nel cuore del suo discorso: «Dobbiamo rimanere uniti nella difesa della libertà e della democrazia. Questo è il patrimonio da difendere che ci spinge a non chiudere gli occhi. È importante garantire la libertà a tutti e la si ottiene pienamente soltanto se la ottengono anche gli altri. Tutto ciò spinge a non chiudere gli occhi, a impegnarsi a riaffermare il diritto internazionale. Sono questi i valori che vanno difesi attivamente». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando a Padova alla cerimonia per gli 800 anni dell'Università. «La libertà non è divisibile, né socialmente né territorialmente - ha proseguito il Presidente -, si ottiene pienamente soltanto se ne godono anche gli altri, si realizza insieme a quella degli altri. Non c'è libertà piena se gli altri ne sono privi. Questo vale all'interno di un Paese, vale nella comunità internazionale. Questo spinge a non chiudere gli occhi, a impegnarsi perché venga ripristinato il diritto internazionale e venga riaffermata quella catena di valori che dalla libertà si articola: l'uguaglianza, la solidarietà, valori che vanno coltivati, difesi attivamente».

Mattarella, Messa e Zaia ascoltano i saluti

L'attacco della studentessa: «Senatori ciechi davanti alla transomofobia»

Un attacco ai senatori che hanno bocciato il ddl Zan a Palazzo Madama è venuto stamane, nella cerimonia ufficiale, dalla rappresentante degli studenti dell'Ateneo. «Mi chiedo - ha detto Emma Ruzzon, di Monselice, presidente del consiglio degli studenti parlando davanti al presidente Mattarella e alla presidente del Senato, Casellati - come possa considerarsi libero un Paese in cui i senatori della Repubblica possono permettersi di applaudire pubblicamente l'affossamento di un ddl che, in minima parte, mirava a tutelare la libertà di esistere di persone, cittadini, di uno Stato che continua a chiudere gli occhi davanti alla sua transomofobia».

Emma Ruzzon, presidente del consiglio degli studenti

Il Presidente: cultura antidoto a superbia

«L'antidoto alla superbia è la cultura. Questo sottolinea l'importanza dei luoghi dove si distribuisce, si elabora, si approfondisce la cultura. Questo fanno i nostri Atenei: l'antidoto alla superbia, alla prepotenza, all'arroganza, alla violenza è la cultura». Mattarella, ricordato le figure dei due docenti Concetto Marchesi ed Ezio Franceschini, «divisi da concezioni filosofiche, divisi anche dai successivi impegni nella società, ma uniti strettamente nella difesa della libertà e nell'aspirazione alla democrazia. Ecco - ha aggiunto - questo è il patrimonio che dobbiamo difendere, quello che spinge a non chiudere gli occhi di fronte a quanto accade nel nostro Paese o altrove in sede internazionale, particolarmente nel nostro continente». 

«Tornare ai valori comuni dell'Europa»

Mattarella ha aggiunto che c'è l'esigenza di tornare ai valori dell'Europa, un tessuto di valori comuni che attraversa i popoli europei non può essere sacrificato, lacerandosi, di fronte alla prepotenza dell'uso della forza e di imporre con le armi le proprie scelte agli altri».  I valori europei di pace e libertà oggi «stridono con l'aggressione di un Paese confinante, più grande e più forte. Ciò ci pone di fronte a degli interrogativi: risulta inatteso e sorprendente il tentativo di far retrocedere la storia da chi pretende con la violenza delle armi di imporre le sue scelte a un Paese meno grande e meno forte». Questi valori non possono essere «sacrificati lacerandosi» rispetto alle risposte da dare. 

 

La rettrice Mapelli: qui regna la libertà

La rettrice dell'Università di Padova Daniela Mapelli durante il suo saluto all'inaugurazione dell'800esimo anno accademico ha detto, tra l'altro: «Gaudeamus igitur, quindi, per gli 800 anni della nostra storia, una storia legata da sempre a doppio filo al concetto di identità europea. Un'Europa basata su quella libertà che caratterizza il nostro motto: 'Universa universis patavina libertas'. Libertà di studio, di pensiero, di espressione, di dibattito, e ancora libertà di movimento delle persone e delle idee, libertà religiosa, politica e accademica: declinazioni diverse di un unico fondamentale valore che - e ce lo dimostrano gli eventi dei giorni nostri, in questi mesi, penso all'Afghanistan, penso alla terribile e vile aggressione russa in Ucraina - non è scontato né garantito ora come non lo era 800 anni fa, quando l'accademia patavina fu fondata». 

La rettrice Mapelli durante il suo intervento

La ministra Messa: circolo virtuoso padovano

«Ottocento anni fanno impressione, si guarda al passato, perché il passato conta, ma per il futuro, e questa è la cosa che Padova non ha mai perso, questa attenzione e questo essere sempre sulla linea di frontiera. Questa è sicuramente una grande dote dell'Università di Padova». Lo ha detto Maria Cristina Messa, ministra dell'Università, arrivata al Palazzo del Bo per partecipare alla cerimonia dell'anno accademico. «È un ateneo che si trova in una città bella - ha aggiunto Messa - e dà un servizio alla città che investe sul proprio ateneo, e c'è un circolo virtuoso di attenzione ma anche restituzione alla città».

«Gli inglesi ci perdono a trascurare i nostri laureati»

Poi Messa ha commentato la decisione della Gran Bretagna di offrire un 'visto speciale' agli studenti delle migliori università al mondo escludendo gli atenei italiani. «Sorprende che forse sono gli inglesi a perderci con questa decisione. Perdono molti giovani laureati visto che l'Italia nelle graduatorie è salita molto. Detto questo credo che la nostra risposta migliore sia trovare anche noi la nostra attrattività per dire ai laureati: venite in Italia perché qui c'è un bel lavoro, si può fare ricerca e innovazione». 

Zaia: Gran Bretagna riveda le posizioni

Anche il governatore Luca Zaia ha battuto sul chiodo britannico, a margine della cerimonia: «Spero che nel giorno dell'800° anniversario del nostro ateneo siano riviste alcune decisioni prese dalla Gran Bretagna, ovvero non concedere visti speciali ai nostri studenti. Va bene la Brexit, ma certi provvedimenti sono inaccettabili. A Roma qualcuno batta un colpo». Per Zaia, l'Università patavina «è l'orgoglio di tutto il Veneto; possiamo fregiarci non solo di questo anniversario e di questo traguardo, ma anche di tutti i traguardi raggiunti nella ricerca e nel mondo scientifico come accademia. Non a caso è venuto il capo dello Stato». «Ben venti dipartimenti - ha ricordato - sono al primo posto con la massima valutazione di 100, e altri nove giudicati comunque con punteggio sopra ai 90, a fronte della soglia minima di 73 che consente di accedere alla selezione di 350. Mi congratulo con la rettrice e tutti coloro che hanno consentito la realizzazione un simile traguardo. Penso non ci sia niente da aggiungere, questi numeri sono la prova tangibile di grande impegno e passione. La nostra comunità è figlia dell'università di Padova dal punto di vista scientifico e medico. Oggi quello che è il Veneto lo deve a questa università. La nostra comunità è figlia dell'Università di Padova dal punto di vista scientifico e medico» ha concluso Zaia.

Casellati: spinta morale fil rouge dell'ateneo

«I germi nati nel grande generatore della libertas patavina - ha detto Elisabetta Casellati, presidente del Senato - sono una eredità di conoscenze, valori e ideali fondata sul connubio tra una razionalità scevra da pregiudizi e la più alta idealità. Una eredità che ha dato all'Università di Padova e a suoi studenti la forza morale per superare, insieme alla comunità cittadina, le prove più difficili della storia». «Come è avvenuto nella rivolta antiasburgica dell'8 febbraio 1948, considerata la prima insurrezione dove sono gli studenti a farsi interpreti del rinnovamento politico e sociale. Come è avvenuto nella Resistenza, lo ricorda la grande stele all'ingresso di questo Palazzo, quando 107 studenti sono morti nella lotta al nazifascismo. Per questo l'Ateneo è stato l'unico ad essere insignito della medaglia d'oro al valore militare». «La spinta morale alla libertà - ha concluso Casellati - è il fil rouge di tutto il passato glorioso dell'Ateneo, ma non solo. È la motivazione che muove docenti e studenti ad essere protagonisti di un presente e di un futuro glorioso, come recita lo slogan di questo anniversario, 'Compio 800 anni e ancora imparò, che dà l'idea plastica dello stimolo continuo alla conoscenza e dei progressi del sapere».

Metsola: il Bo è un pezzo di cultura europea

La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha osservato: «L'università di Padova è una istituzione che ha attraversato il tempo. Il presidente Sergio Mattarella, non me ne vorrà se dico che questo non è solo una università italiana, ma è un pezzo importante della nostra cultura europea di cui sono orgogliosa e fiera come cittadina europea. Trovandomi oggi in questo magnifico palazzo - aggiunge - non posso non pensare con emozione e gratitudine alle generazioni di studenti che ci sono succeduti su questi banchi in otto secoli, ma anche a quelli che verranno nei secoli futuri: Copernico, per citarne uno, non era certo padovano ma, come molti altri, è venuto qui da molto lontano per studiare, per imparare, per conoscere e per crescere e in quell'epoca non c'era ancora il programma Erasmus. Ma c'era la cultura europea». 

«Otto secoli di libero pensiero»

«Siamo qui, oggi, per riaffermare con forza quanto libertà di pensiero e conoscenza siano indispensabili per l'esistenza umana. Oggi celebriamo 800 anni di libertà di pensiero. Il Parlamento europeo si è sempre battuto per difendere la libertà di pensiero nel mondo. Questo è ciò che rende il nostro continente la stella polare delle democrazie liberali» ha detto Metsola.

«Scelte coraggiose di fronte alla guerra»

Di fronte alla guerra in Ucraina l'Unione Europea deve fare «scelte coraggiose» come «vietare il gas e il petrolio russo nell'Ue, perché non possiamo continuare a finanziare de facto le atrocità russe commesse contro i nostri concittadini europei. In definitiva - ha continuato Metsola, che è maltese e parla un ottimo italiano - i nostri sacrifici di oggi sono un investimento per un futuro di democrazia e di pace e sappiamo che senza libertà c'è solo l'illusione della pace. Sebbene l'Unione Europea abbia dimostrato al mondo una determinazione, una solidarietà, è un'unità senza precedenti, non possiamo negare la polarizzazione che c'è in Europa nelle nostre società. Negli ultimi anni molte persone si sentono escluse: per contrastare questa situazione abbiamo bisogno di una voce forte e univoca in risposta all'insicurezza e ai timori che sono alimentati da una narrativa anti Unione europea e dalla disinformazione».  «La via da seguire è quella dell'istruzione, dell'educazione e può arginare la minaccia di una netta divisione nelle nostra società, tra coloro che credono nella difesa dei valori europei e coloro che hanno paura e cercano conforto in quei falsi profeti, profeti che predicano il nazionalismo, l'isolamento e vendono risposte facili a domande difficili».

«Sacrifici come un investimento sul futuro»

«I nostri sacrifici di oggi sono un investimento per un futuro di democrazia e di pace, e sappiamo che senza libertà c'è solo l'illusione della pace» ha affermato a Padova, a proposito delle sanzioni sul gas russo, la presidente Roberta Metsola. «Conosciamo il sacrificio - ha proseguito Metsola - che l'Ucraina sta facendo in nome della nostra libertà collettiva. Il popolo ucraino ora guarda all'Europa in cerca di sostegno. L'Ue e i suoi stati membri sono al fianco dell'Ucraina. Il popolo europeo e italiano sono al fianco dell'Ucraina, lo hanno dimostrato aprendo i loro cuori e le loro case a milioni di cittadini ucraini. La solidarietà deve continuare a essere una nostra priorità per il futuro, se ciò significa che dobbiamo fare scelte coraggiose come vietare gas e petrolio russo, perché non possiamo continuare a finanziare di fatto le atrocità russe commesse - ha ripetuto - contro i nostri concittadini europei». 

Proteste antagonisti e no vax, il questore: sicurezza efficace 

C'è stato un grande impegno per gli uomini e le donne del sistema di sicurezza della città di Padova in occasione dell'apertura dell'800° Anno Accademico dell'Università, con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di altre alte autorità. La questura riferisce che tutto si è svolto regolarmente. Mentre la cerimonia si svolgeva in aula magna, contestualmente si è tenuta in piazza Garibaldi una manifestazione del collettivo studentesco 'Spina', di area antagonista. Inoltre, una decina di persone appartenenti al movimento no vax sono state fermate e allontanate mentre si avvicinavano al cordone di sicurezza a protezione dell'Università. «Il sistema sicurezza di Padova, così come delineato dal prefetto - ha detto il questore Antonio Sbordone - ha dato prova di estrema efficacia e per questo desidero ringraziare gli uomini e le donne della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del corpo di Polizia locale che lo hanno attuato, garantendo la sicurezza di questo importante evento che ha posto Padova al centro della vita istituzionale del Paese».

Ultimo aggiornamento: 20:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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