Il museo che insegna a curarsi mangiando in modo sano

Venerdì 13 Settembre 2019 di Federica Cappellato
Alex Zanardi al MusMe di Padova
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PADOVA - Si fa presto a dire Mangia sano!, un ritornello tipico del mese settembrino quando, tornati dalle ferie spesso sinonimo (anche) di libertà culinaria, eccessi e sregolatezze, si tenta di rimettersi in riga. A titillare l'amor proprio, sollecitandolo a prendere provvedimenti che fanno l'occhiolino non solo alla bilancia, ma anche allo specchio, giunge una mostra laboratorio allestita a Padova al Museo della storia della Medicina (MusMe), da oggi fino alle idi di marzo dell'anno prossimo. Il titolo è già tutto un programma, mix di promessa e di impegno personale e collettivo: Io vivo sano. Di sottotitolo fa Alimentazione e Dna, perché il cibo non ha naturalmente gli stessi effetti su tutti e bisogna guardarsi dentro per capire. Il progetto è ideato dalla Fondazione Umberto Veronesi che, fin dal suo nascere nel 2003, ha perseguito un unico obiettivo: promuovere il progresso delle scienze, risorsa del benessere del singolo e della crescita etica, civile e sociale della collettività. «La scienza deve sempre agire per e con l'essere umano ha più volte dichiarato il Fondatore Umberto Veronesi - e questo significa rispetto della centralità della persona, ricerca di soluzioni e strategie che possano migliorare la qualità della vita, offrendo nuove speranze per il presente e per le generazioni future».
 
LA RICERCA
Cuore dell'impegno di Fondazione è una ricerca scientifica senza confini e barriere, che investe sul talento di medici e ricercatori provenienti da ogni Paese, impegnati a dare risposta ai nuovi richiami della scienza con programmi di ricerca innovativi e di alto profilo, prevalentemente dedicati alla prevenzione e diagnosi delle malattie oncologiche e dell'era moderna, alla scoperta di strategie di cura sempre più efficaci sfruttando metodiche all'avanguardia e conoscenze sempre più raffinate a beneficio della gente. E ciò che mettiamo nel piatto è un ottimo alleato. Il percorso Io vivo sano si articola in tre momenti: il primo è dedicato ai pilastri della sana alimentazione, al metabolismo, al fabbisogno alimentare, ai macro e micronutrienti; il secondo è incentrato sul cibo e sul Dna, sulla nutrigenomica e sulla nutrigenetica; il terzo è focalizzato sui cibi più e meno salutari per il nostro organismo, sulla nutraceutica, le calorie, l'attività fisica, il bilancio energetico.
«Vogliamo creare cultura della Medicina tra i giovani - rileva Francesco Peghin, presidente della Fondazione MusMe -, non siamo semplicemente un Museo scientifico ma promotori di iniziative divulgative. Come spiegare le difficili parole della scienza ai ragazzi? In modo puntuale ma semplice, con esempi che li aiuteranno a ricordarle e farle loro stimolando magari nuovi interessi. Le molecole dei cibi possono interagire con il nostro Dna, come post-it che evidenziano alcune pagine di un libro, influenzando quali geni dovranno accendersi e quali no».
LE SCIENZE
Di studiare questi meccanismi si occupa la nutrigenomica. La nutrigenetica, invece, studia il modo in cui ognuno di noi, che ha un Dna diverso dagli altri, reagisce alle molecole presenti nei cibi. Ad esempio, l'enzima lattasi digerisce il lattosio (lo zucchero del latte) trasformandolo in glucosio e galattosio, permettendo al glucosio di arrivare al sangue. In una parte degli esseri umani, il gene per la lattasi è in una versione che si spegne dopo i primi anni di vita. Chi ha questa variazione genetica fa fatica a digerire il lattosio, che nell'intestino fermenta causando vari disturbi. Infine, la nutraceutica studia le molecole naturalmente presenti nei cibi che hanno un'azione benefica sul nostro organismo. Ad esempio il beta-carotene contenuto nella carota serve per la produzione di vitamina A che fa bene a pelle, occhi, ossa e sistema immunitario. Il licopene presente nel pomodoro aiuta a proteggere la prostata dal rischio di tumori, la quercetina che si trova nella mela, nella lattuga e nel cioccolato fondente oltre il 70% aiuta a proteggere il cuore e i vasi sanguigni, mentre il sulforafano combatte l'Helicobacter pylori, un batterio dello stomaco che può causare gastriti, ulcere e tumori. Oltre a fornire queste preziose informazioni, la mostra mira a far conoscere l'epigenetica, cioè la disciplina che studia i cambiamenti nell'attività dei geni dovuti a fattori ambientali, tra cui gli stili di vita.
Il percorso espositivo comincia in un mercato futuristico, dove i ragazzi fanno la spesa e riempiono il loro cestino con gli ingredienti di un pasto ideale. Ricevono uno scontrino con informazioni sul bilanciamento dei nutrienti e curiosità sugli alimenti scelti. Guidati da un divulgatore scientifico, scoprono come le molecole presenti nei cibi influenzano il nostro Dna e quali prodotti sono migliori per l'organismo. Per compiere una spesa intelligente al supermarket, una volta usciti dal Museo.
Federica Cappellato
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Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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