Tangentopoli, ai senzatetto gli otto immobili sequestrati all'ex re delle terme

Giovedì 6 Gennaio 2022 di Eugenio Garzotto
L'ex sindaco Luca Claudio
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MONTEGROTTO TERME - Sono entrati definitivamente a far parte del patrimonio immobiliare del Comune di Montegrotto otto immobili confiscati all'ex sindaco Luca Claudio nell'ambito dei processi per il suo coinvolgimento della cosiddetta Tangentopoli delle Terme.

LA RICHIESTA
L'agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata ha infatti accolto la richiesta che l'ente locale avanzò lo scorso ottobre.

Si tratta di quattro appartamenti e altrettanti garage in Corso Terme e nelle vie Mezzavia e Roma. «Sono molto soddisfatto di questa decisione dell'agenzia commenta il sindaco Riccardo Mortandello -. Gli appartamenti serviranno per fronteggiare più efficacemente i casi di emergenza abitativa. Un'esigenza particolarmente sentita a Montegrotto, al punto che nella documentazione presentata all'agenzia un peso rilevante lo ha avuto la relazione dell'Ufficio dei Servizi sociali. Ora sarà nostro compito fare in modo che i benefici di questa acquisizione ricadano su tutta la collettività e specialmente su chi si trova nella difficoltà di reperire un alloggio». Mortandello riserva poi una riflessione al fatto che altri beni confiscati sia a Claudio che ad altri amministratori coinvolti nell'inchiesta siano stati individuati non solo a Montegrotto, ma anche in altre località del Padovano: «È emblematico e fa davvero pensare l'elevato numero di immobili appartenenti o riconducibili ai precedenti amministratori che sono sparsi sul territorio provinciale e ora sequestrati definitivamente. Ed è altrettanto curioso, nonostante le conseguenze negative di alcune pratiche amministrative illegali siano ricadute principalmente sul nostro Comune, che altre municipalità potranno avere dei benefici, qualora riescano ad acquisire al proprio patrimonio tali proprietà».

IL PATRIMONIO
Il riferimento del capo della giunta sampietrina è ad altre sei località dove sono stati sequestrati immobili appartenenti sia a Claudio che al suo successore alla guida della città termale Massimo Bordin, anch'egli coinvolto nell'inchiesta della Guardia di Finanza sul vorticoso giro di mazzette che aveva terremotato la politica locale.
 

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