Este. Malore stronca a 54 anni il professor Andrea Tortella: stava lavorando a un cuore artificiale

Insegnava al Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Padova

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Giovanni Brunoro
Andrea Tortella

ESTE (PADOVA) - Un malore ha stroncato un affermato docente universitario: la comunità scientifica piange la morte del professor Andrea Tortella. Aveva 54 anni e insegnava all'università di Padova il funzionamento di convertitori e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il collega e amico Mauro Andriollo: «Stavamo lavorando ad un progetto innovativo per il funzionamento di un cuore artificiale».

Ed è stato proprio il cuore a tradire Andrea Tortella, un uomo sano che fino ad allora non aveva mai avuto problemi di salute. Domenica sera, dopo una giornata passata a correggere compiti e proseguire le ricerche, il docente si è sentito male nella sua abitazione di Este e ogni tentativo di salvarlo è stato vano.

La carriera

La notizia è presto giunta ai tanti amici e colleghi del dipartimento di via Gradenigo, che per lui era una seconda casa. Andrea Tortella era originario del veronese e si era laureato in Ingegneria elettrotecnica nel 1993 a Padova: l'università gli aveva poi spalancato le porte per una brillante carriera. Nello stesso ateneo, Tortella aveva conseguito il dottorato di ricerca e, dal 2011, era diventato professore associato al dipartimento di Ingegneria industriale. L'attività scientifica del docente si era concentrata prevalentemente nel settore delle macchine elettriche e loro applicazioni. Era divenuto esperto di tecniche di progettazione e ottimizzazione di macchine di tipo lineare e rotante ad alta efficienza, di trazione elettrica e produzione di energia da fonti rinnovabili. Al suo fianco in questi 30 anni di carriera c'è sempre stato il collega Mauro Andriollo, con cui condivideva l'ufficio: «Ho seguito Andrea fin dai tempi della tesi e collaboravamo sempre sia per la didattica che per la ricerca. Avevamo studiato insieme i treni a levitazione magnetica negli anni '90, una tecnologia in voga in Giappone e Cina. Speravamo che qualcuno volesse implementarla anche in Italia. Poi ci siamo indirizzati verso i motori per la propulsione elettrica e lo sfruttamento delle rinnovabili come le turbine eoliche. Ora c'era in ballo questo progetto sul cuore artificiale e pensavamo a far funzionare un modello su due ventricoli simultaneamente. Questa sfida ci aveva preso molto». Andrea e Mauro condividevano anche una profonda amicizia: «Era una persona buona e per andare d'accordo con me non poteva essere altrimenti. Io sono esuberante ed impulsivo e lui faceva da contraltare. Mi sentivo un po' come un fratello maggiore per lui, un fratello un po' rompiscatole. Apprezzavo molto la sua capacità di mediare».

Serba un commosso ricordo di lui anche il collega Arturo Lorenzoni: «Da dottorandi eravamo in ufficio assieme e lo ricordo come un ragazzo estremamente mite. Mai una parola sopra le righe, mai una scortesia e, soprattutto, era un gran lavoratore. Gli studenti lo hanno sempre stimato e ne hanno apprezzato la disponibilità. Lunedì abbiamo vissuto una giornata di grande dolore in dipartimento. È come se ci avessero strappato un pezzo di noi». La scomparsa di Andrea Tortella lascia nel dolore la moglie Serena, i genitori, la sorella e i nipoti. Il rito dell'alzabara si terrà nel cortile antico del Bo domani alle 9. Si proseguirà poi, alle 11, per il funerale al duomo di santa Tecla in Este. 

Ultimo aggiornamento: 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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