Le bollette dei nomadi? Le paga il Comune
Palazzo Moroni sborserà 12 mila euro

Mercoledì 23 Novembre 2011 di Mauro Giacon
Polizia al campo nomadi di via Longhin (archivio)
PADOVA - Premessa: il Comune di Padova sta predisponendo un nuovo campo nomadi in via Longhin, proprio accanto a quello storico. I fondi li mette lo stato, 480mila euro per costruire quindici casette. Nel frattempo le roulottes restano parcheggiate in uno spazio attiguo, e i bagni comuni vengono riforniti di corrente elettrica attraverso tre colonnine.



Evidentemente, però, i nomadi del campo hanno altre esigenze ed hanno cominciato a manomettere le colonnine per attaccare più prese e farle arrivare direttamente alle roulottes. In certi casi si sono allacciati direttamente al vecchio punto dell’Enel esterno al campo: un’operazione del tutto abusiva. Collegamenti raffazonati e pericolosi che hanno costretto a un sopralluogo dei dirigenti comunali i quali se ne sono andati inorriditi. Non si potevano lasciare le cose in quel modo, soprattutto perché nel campo vivono dei bambini.



E, dunque, ecco il piano di azione: bisogna dire all’Enel di staccare i contatori abusivi e chiedere un allacciamento di 40 kilowatt che consenta di alimentare almeno 15 utenze. Non si sa ancora chi pagherà la corrente elettrica consumata finora ma di sicuro si sa che le spese per il nuovo impianto, stimato in 15 mila euro, saranno a carico dell’amministrazione.



Non solo: il Comune pagherà una cifra stimata in 12 mila euro per le bollette da qui al febbraio del 2012, data nella quale si presume che almeno il primo stralcio delle casette (la zona giorno) sarà completato. Vedremo poi se ci sarà una convenzione nella quale i nomadi si impegneranno a pagarsela, la corrente. Nel frattempo però il Comune dovrà trovare questi soldi fra le pieghe del suo bilancio.



È l’ennesimo tributo al campo nomadi di via Longhin nato nei primi anni ’90. Ufficialmente per una cinquantina di zingari ma in verità nessuno ha mai saputo con esattezza quanti ce ne siano. Di sicuro negli ultimi vent’anni non si contano le volte che la polizia ha cercato nel campo nomadi qualcuno che magari aveva fatto una rapina o peggio, accoltellato qualcuno.



Ma anche se l’assessore al sociale Giovanni Santone nel 1997 diceva: «Chiuderemo tutto, li manderemo a casa» sono ancora qui, parte della città ormai, come il nucleo dei sinti di via Tassinari che nel 2007 ha cominciato il trasferimento nelle nuove 11 casette (spesa 600mila euro metà a carico del Comune), ormai completato. Comunque non c’è dubbio che se fossimo un nomade stanziale vorremmo vivere a Padova. L’anno scorso proprio il Gazzettino notava come l’integrazione dei nomadi in tre anni era costata al comune 600mila euro, compresi gli educatori e l’accompagnamento a scuola.



Tutto questo a fronte di un affitto che i nomadi di via Longhin dovrebbero pagare al Comune, fissato in 12,91 euro al mese.
Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 19:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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