PONTE SAN NICOLÓ (PADOVA) - Era da poco passata la mezzanotte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre quando, in un macello sito nel comune di Ponte San Nicolò, Stefano Moletta, classe 1966, è stato vittima di un infortunio mortale sul lavoro: il 57enne è rimasto intrappolato e schiacciato con il tronco sul telaio metallico di una finestra sul quale la parte posteriore di un carrello elevatore esercitava una forza di spinta.
Intorno alle 5 del mattino è stato allertato lo Spisal che, con tre tecnici della prevenzione, si è immediatamente recato sul luogo per gli accertamenti del caso. «Questo tipo di infortunio coinvolge sia i trasporti che la movimentazione merci - spiega Rosana Bizzotto, direttore dello Spisal dell'Ulss 6 - in un contesto particolare: questo infatti era un lavoratore cosiddetto "somministrato" cioè non dipendente ma fornito da un'agenzia interinale». L'uomo, nato a Cittadella e residente a Tombolo, è stato protagonista del secondo decesso accaduto sul territorio euganeo nel corso del 2023 a causa di un infortunio sul lavoro. «Nonostante i numerosi controlli fatti dallo Spisal (quasi 2000 dall'inizio dell'anno) e l'impegno profuso per accrescere la cultura della sicurezza e la capacità di autotutela, eventi mortali e gravi purtroppo accadono ancora. Queste morti - sottolinea Bizzotto - rappresentano una sconfitta per tutti; è necessario che i Servizi di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro intensifichino la collaborazione con le parti sociali, la Regione e le Amministrazioni pubbliche per concertare azioni comuni ed efficaci affinchè di lavoro non si muoia più».