Capri, uomo trovato morto in mare: faceva parte della troupe di Sorrentino (sull'isola per girare il nuovo film)

Indentificato da un anello: lavorava sul set come costumista

Lunedì 4 Settembre 2023 di Anna Maria Boniello e Leandro Del Gaudio
Capri, uomo trovato morto in mare: faceva parte della troupe di Sorrentino (sull'isola per girare il nuovo film)

Lo hanno identificato sabato notte, dopo l’ultimo riscontro investigativo: il corpo dell’uomo recuperato senza vita nelle acque di Capri, a poca distanza dal costone di via Krupp e dai Faraglioni, ha un nome, una storia, un profilo individuale ben definito. A finire inghiottito nelle acque dell’isola, è un appartenente alla troupe di Paolo Sorrentino. È stato identificato grazie alla fede che aveva all’anulare, ma anche grazie alla testimonianza di alcuni parenti, giunti a Napoli dopo la segnalazione dell’autorità giudiziaria.

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Cadavere in mare a Capri

Non ci sono stati dubbi, si tratta di un uomo che era impegnato nel gruppo di lavoro che sta realizzando alcune scene di un film girato dal regista napoletano premio Oscar, che - dopo essere stato impegnato a Napoli - ha spostato le proprie attività sull’isola azzurra.

Una troupe - bene chiarirlo a mo’ di premessa - che risulta completamente estranea alle circostanze legate al decesso dell’uomo. Decisivo ai fini del riconoscimento dell’uomo, il lavoro dei poliziotti sotto il coordinamento del pm Silvio Pavia e del procuratore aggiunto Simona Di Monte. 

Come è noto, la Procura ha aperto un fascicolo per verificare le circostanze legate alla morte dell’uomo trovato in mare, in uno scenario investigativo che resta aperto. Non è chiaro infatti cosa abbia provocato la caduta in mare, per diversi metri, nel versante sud dell’Isola. Un malore? Un incidente? Una distrazione o una raffica improvvisa di vento? Al momento appare remota un’ipotesi dolosa, mentre si ascolteranno testimoni in queste ore per verificare (e probabilmente fugare sul nascere) eventuali possibilità autolesionistiche. Indagini doverose, che questa mattina entrano nel vivo con l’autopsia sul corpo dell’uomo, anche per tentare di ricostruire la traiettoria della caduta in acqua.

Come è noto, il corpo dell’uomo è stato rinvenuto poco dopo il decesso da un atleta lo scorso primo settembre. Un canoista, che stava percorrendo un tratto di mare tra i più suggestivi al mondo e che ha immediatamente lanciato l’allarme. L’uomo era vestito con abiti estivi, ma non indossava il costume; non recava con sè soldi, documenti o cellulare (che probabilmente sono andati perduti in acqua), ma aveva la fede al dito della mano sinistra. Circa 24 ore dopo il ritrovamento del cadavere, è arrivata la prima segnalazione di avvenuta scomparsa. È stata la troupe impegnata nella realizzazione del film di Sorrentino ad avvertire gli inquirenti sulla mancanza - nel proprio organico - di un proprio collega di lavoro. Il resto lo hanno fatto le testimonianze di alcuni parenti giunti a Napoli, che si sono trovati di fronte al corpo senza vita recuperato dal canoista nelle acque di Capri.

Cosa è successo

Ma cosa può essere accaduto? L’uomo potrebbe aver provato ad isolarsi sugli scogli, magari per una improvvisa esigenza fisiologica e poi perdere l’equilibrio; potrebbe aver provato a fare un selfie in una condizione di precarietà, finendo in acqua. Non sembrano emerse circostanze legate ad aggressioni o atti dolosamente finalizzati a gettare in acqua il malcapitato. Ma il resto della storia potrebbe raccontarlo l’esame autoptico, per capire dove è stato possibile rinvenire i traumi sul cadavere. Dalla mappa delle lesioni sul corpo del malcapitato, sarà dunque possibile risalire alla traiettoria della caduta o del lancio nel vuoto. Massimo riserbo da parte degli inquirenti, non si escludono ovviamente nuove acquisizioni testimoniali.

In sintesi, potrebbero essere ascoltati anche i colleghi di lavoro che erano impegnati nella realizzazione del film a Capri. Risulta infatti decisivo stabilire cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita dell’uomo morto nel mare di Capri. Bisogna sgomberare il campo da eventuali momenti di tensione o litigi (che al momento non sono riscontrati, ndr), per dare una lettura completa dell’episodio. Un dramma che si è consumato tra mercoledì e giovedì scorso, che ha alimentato non poca suspanse sull’isola e nel gruppo di lavoro del regista premio Oscar. Secondo quanto si è appreso in queste ore, l’uomo era specializzato come costumista ed era ritenuto un collaboratore affidabile per la sua competenza professionale. Dopo l’autopsia, sarà restituita la salma per il funerale, mentre le indagini proseguono puntando ad incartare le ultime testimonianze in grado di spiegare il giallo di fine agosto.

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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