Imprenditore si schianta con il suo Suv e poi finge il furto: incastrato dalle telecamere

Domenica 14 Gennaio 2024 di Cesare Arcolini
Un incidente

BRUGINE (PADOVA) - Si è costruito la trama di un film convinto di farla franca, ma alla fine il suo castello è crollato e ora dovrà rendere conto all'autorità giudiziaria di quanto commesso. Si è schiantato al volante della sua auto e, invece di chiamare i soccorsi e ammettere le proprie responsabilità, dopo l'incidente è andato in caserma a denunciare il furto del proprio fuoristrada.

L'EPISODIO
Sembrava tutto facile, ma un imprenditore di 50 anni residente a Bovolenta è stato tradito dal sofisticato sistema di videosorveglianza presente anche all'incrocio tra via Roma e via Palù a Brugine, dove, di fatto, l'indagato ha perso il controllo del mezzo schiantandosi.

Un'ora dopo l'incidente di fatto il cinquantenne si è recato dai carabinieri. Cercando di essere il più credibile possibile, ha verbalizzato in sede di denuncia di essere stato derubato sotto casa del proprio mezzo. I fatti relativi all'incidente risalgono al 25 novembre scorso, mentre l'uomo ai militari dell'Arma ha riferito che il furto era accaduto ventiquattro ore prima. In sede di denuncia i carabinieri l'hanno ascoltato e hanno riportato le sue dichiarazioni, ma fin da primi istanti, la vicenda è apparsa piena di contraddizioni.

INCASTRATO DALLE IMMAGINI
Non appena sono state disponibili le immagini della videosorveglianza i carabinieri hanno potuto appurare come all'incrocio tra via Roma e via Palù è stato proprio il cinquantenne ad uscire dall'abitacolo miracolosamente illeso e ad allontanarsi a piedi. Di fatto nel piano lacunoso orchestrato dall'imprenditore vi era l'obiettivo di incassare i soldi dell'assicurazione stipulata con copertura casco. Non è dato sapere, inoltre, se l'incidente, che non ha coinvolto ulteriori mezzi, sia stato provocato anche dalle condizioni psicofisiche alterate dell'automobilista. Insomma, i carabinieri non escludono che l'uomo al momento dell'impatto fosse positivo all'alcoltest. Dettaglio questo che, come è noto, non è possibile verificare una volta svanita la flagranza.

LE INDAGINI
Dopo un mese e mezzo di indagini, venerdì i carabinieri della stazione di Bovolenta, sotto la supervisione della Compagnia di Piove di Sacco, hanno convocato in caserma il cinquantenne, mettendolo di fronte alle proprie responsabilità. In un primo momento l'uomo ha provato a negare qualsiasi addebito poi, messo di fronte ai fotogrammi della videosorveglianza che lo riprendevano all'esterno dell'abitacolo, non ha potuto far altro che ammettere di aver commesso una leggerezza. Davanti ai militari si sarebbe detto inoltre pentito per aver inventato una storia senza una logica e completamente falsa. Parziali giustificazioni che non gli sono bastate ad evitare una denuncia per simulazione di reato.
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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