PADOVA - Le bandiere arcobaleno tornano a riempire le strade della città. Sabato pomeriggio sfilerà il Pride e per l'occasione il marciapiede di Ponte del popolo è già stato riverniciato con i colori arcobaleno dell'orgoglio Lgbt.
Pride a Padova, percorso
L'appuntamento è per sabato alle ore 15 in Piazza Garibaldi dove ci sarà il concentramento con gli interventi delle varie associazioni e delle personalità politiche, poi si parte per le vie del centro: Piazza Insurrezione, via G.
Il tema di quest'anno
L'anno scorso era stato un Pride speciale: il primo dopo la pandemia ma anche il primo dalla bocciatura del Ddl Zan, ma anche l'edizione di quest'anno non sarà da meno: la comunità arcobaleno vede infatti con grande preoccupazione l'attuale governo in carica, considerato estremamente distante dai diritti civili Lgbt. Proprio per denunciare questa mancanza di attenzione da parte del governo lo slogan scelto da Arcigay Padova per quest'edizione è: "Chi si cura di te?". «Abbiamo scelto il tema della cura perché in un mondo sempre più individualista curarsi dell'alterità e di ciò che ci circonda è rivoluzionario- spiega la portavoce di Arcigay Chiara Cuccheri-. Ogni giorno vediamo quanto sarebbe importante prendersi cura del pianeta: con le alluvioni in Emilia-Romagna e nelle Marche, delle nostre relazioni, dell'educazione delle future generazioni, delle minoranze e le fasce più deboli ed emarginate della società. Ogni anno sale la trepidazione di tornare per le strade per far sentire la nostra voce e mostrare a chiunque quanto siamo favolosi e arrabbiati».
Il Pride è da sempre una giornata di festa, in cui mettere in mostra i propri corpi con orgoglio, ma anche una giornata di lotta politica in cui affermare che quei corpi non intendono più nascondersi, ma pretendono attenzione. Sarà un Pride quello di questa edizione con una grande attenzione rivolta alle famiglie arcobaleno, minacciate da un vuoto legislativo che lascia all'indiscrezione dei sindaci il registrare all'anagrafe i figli con doppia genitorialità.
Il nodo registrazione figli
Nei mesi scorsi anche a Padova la Procura aveva richiesto al Comune gli atti di registrazione dei 32 figli che fin dal 2017 sono stati registrati all'anagrafe per sottoporli a valutazione. «Con il governo più a destra nella storia italiana c'è un'aria diversa che richiede una lotta decisa contro chi non si cura dei nostri diritti, ma anche una grande voglia di essere ancora più visibili per ricordare che non possono zittirci- continua Cuccheri-. A Padova il sindaco Giordani ha dimostrato grande coraggio nel voler continuare ad iscrivere all'anagrafe i figli di coppie omogenitoriali; quindi, rinnoveremo il nostro sostegno all'amministrazione comunale. Allo stesso tempo però non possiamo accettare che la situazione delle famiglie arcobaleno sia rilegata ad un vuoto legislativo». L'organizzazione del corteo Pride è iniziata già da tempo, per garantire tutti i servizi e la sicurezza è stata avviata una raccolta fondi che necessita di arrivare a 4 mila euro per coprire tutte le spese, per chi volesse donare è possibile accedere al crowdfunding tramite il sito di Arcigay Padova.
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