PADOVA - Le Cucine Economiche popolari di Padova, la più grande struttura che offre pasti agli indigenti, aprono anche la sera per quanti dormono per strada e non accedono agli asili notturni.
Ora, nell'ambito del piano "emergenza freddo" in collaborazione con il Comune di Padova e vista la pandemia, le Cucine rimarranno aperte anche la sera, dalle 18 alle 19, nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. «È un servizio dedicato alle persone che vivono una situazione di maggiore vulnerabilità - spiega la direttrice, suor Albina Zandonà, a poche ore dalla riapertura del luogo di ricovero di via Nicolò Tommaseo -. Pensiamo a chi non ha nemmeno un tetto sotto il quale dormire, e cerchiamo di dar loro almeno una cena calda». Suor Albina non si nasconde lo spettro della trasmissione del Covid. «È chiaro che, in qualche modo, aumenta il rischio di contagio, ma queste persone sono fuori al freddo - continua - e non possiamo lasciare che si cibino di panini anche nelle ore più gelide». Le Cucine Economiche popolari esistono dal 1882. Il pasto si paga con il buono della Caritas, o in alternativa con 50 centesimi e si può avere il primo piatto, con pane, acqua e verdura o uova, o latte o frutta, mentre il pranzo completo costa 2 euro.