Covid, contagi in salita, è arrivato Centaurus. Quasi 9mila padovani positivi, un mese fa erano la metà

Giovedì 6 Ottobre 2022 di Elisa Fais
Covid, quasi 9 mila padovani positivi. La curva dei contagi cresce

PADOVA - La nuova ondata autunnale di Covid-19 è arrivata. I dati restituiscono una quadro via via sempre più allarmante: attualmente si registrano 8.717 padovani positivi al tampone, una settimana fa erano 6.206 (+40%) e un mese fa 4.721 (+85%). La risalita del virus è nel segno della variante Omicron 5, che continua a essere dominante. Ma il monitoraggio portato avanti dal laboratorio di Microbiologia dell'ospedale universitario ha permesso di scoprire per la prima volta anche a Padova la variante di Omicron BA.2.75, più nota come Centaurus.

LA NOVITÀ
Il sequenziamento del campione giunto all'attenzione dell'Azienda ospedaliera è avvenuto il primo settembre scorso, appartiene a un 74enne residente in provincia che però non ha mostrato sintomi particolarmente gravi.

L'analisi genetica della sottovariante Centaurus ha indicato che le sue mutazioni la rendono ancora più efficiente nel legarsi ai recettori presenti sulle cellule umane. Al momento si parla di un solo caso di Centaurus ma, da qui a qualche settimana, la situazione potrebbe capovolgersi.

L'ANALISI
«La curva sta aumentando e continua a puntare verso l'alto - dichiara il direttore generale Giuseppe Dal Ben . Il tasso delle nuove infezioni è salito in maniera importante, il dato odierno è di 727 nuovi casi ogni 100 mila abitanti; quindi, siamo tornati ai livelli di luglio e agosto. Purtroppo stiamo rivedendo un film già visto. Un fatto che si riflette anche sui ricoveri, anche se la situazione è ampiamente sotto controllo. Nelle ultime due settimane in Azienda ospedale università i pazienti con Covid sono raddoppiati. Oggi si parla di 68 assistiti positivi, ma gran parte non ha sintomi e rientra tra i cosiddetti Covid per caso rintracciati con i tamponi prima della degenza».
«Sono 39 i contagiati distribuiti nei vari reparti ospedalieri specialistici, che isoliamo in stanze ad hoc, bolle per evitare di diffondere ulteriormente l'infezione agli altri assistiti - prosegue Dal Ben -. Al momento riusciamo a reggere, non prevediamo chiusure o riorganizzazioni. Abbiamo cinque casi gravi in rianimazione per Covid, lo stesso numero di pazienti presenti in terapia intensiva per West Nile virus».
Intensa anche l'attività del Suem 118 (109 missioni questa settimana, 62 la precedente) e del Pronto soccorso (280 accessi, contro 165). «Tra i vari ricoverati positivi, 14 non si sono mai sottoposti a vaccinazione - sottolinea Dal Ben - il tema della prevenzione è, ancor più in questo momento, centrale. Invito la popolazione a prenotare l'appuntamento con il ciclo primario o il richiamo, a seconda della necessità».

IN CORSIA
Il virus corre tra la popolazione e, di riflesso, anche tra le corsie. «Ad oggi registriamo ben 144 dipendenti positivi al tampone, per la maggior parte si tratta di infermieri. Nelle ultime due settimane abbiamo assistito ad un picco importante, visto che attorno al 20 settembre erano appena 27 i sanitari contagiati».
Intanto, almeno fino alla fine dell'anno, nelle aree ospedaliere si entra con green pass e mascherina. «Ci vuole buon senso e senso civico - afferma Dal Ben - la mascherina abbiamo imparato ad usarla ed è giusto continuare a farlo nei luoghi affollati. Più che obbligo, preferisco parlare di consapevolezza».

GLI ALTRI VIRUS
Nonostante l'allarme si sia spento, rimangono ancora cinque ricoverati per West Nile in Azienda, tutti in rianimazione, età media 78 anni. Finora ne sono stati presi in carico 82. Sul fronte vaiolo delle scimmie, nei mesi scorsi i ricoveri complessivi sono stati 21.

Ultimo aggiornamento: 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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