Mille scuse fantasiose per i controlli: la lite con la morosa, la preghiera, l'acquisto di creme, la voglia di sole

Venerdì 10 Aprile 2020 di Alberto Rodighiero
Un cittadino sorpreso a spasso tenta di spiegare perché si trova in quel luogo nei pressi della stazione
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PADOVA - «Avevo bisogno di una passeggiata per sbollire la rabbia dopo aver litigato con la mia fidanzata». «Io abito a Montegrotto. All’Arcella, però, le creme per il corpo sono scontate del 50%, quindi sono qui». Una quarantena che dura da più di un mese, e un sole che invita prepotentemente a uscire, inducono decine e decine di persone anche a Padova a violare le limitazioni alla circolazione imposte dal governo per far fronte all’emergenza Covid-19. Ne sa qualcosa la Polizia locale che, in appena un paio di giorni, ha controllato ben 53 persone in giro per la città. La maggior parte di queste non è stata in grado di fornire un motivo plausibile del loro gironzolare. Ieri, per esempio, a battere a tappeto l’area della stazione sono state cinque pattuglie tra motociclisti e agenti della Squadra di sicurezza urbana. I controlli si sono poi spostati a piazzetta Salvemini, piazzetta Gasparotto, piazza De Gasperi, all’ Ansa Borgomagno, alla Prima Arcella e al rione San Carlo.

IDENTIFICATI 29, MULTE FINO A 533 EURO
Tra pedoni, automobilisti, ciclisti e motociclisti, sono state identificate 29 persone. Di queste, in 9 non sono state in grado di fornire una motivazione plausibile per il loro spostamento. Un pedone poi è stato sorpreso mentre si trovava in piazzale Stazione con una bottiglia di birra in mano. Sfortuna vuole che in quell’area sia anche vietato consumare bevande alcoliche da asporto. Di conseguenza, oltre che con la sanzione per la violazione delle norme anti Coronavirus (280 euro), ha dovuto fare i conti con un’altra multa da 100 euro. Gli automobilisti, invece, si sono visti consegnare un verbale da 533 euro. I vigili hanno annunciato che, in questi giorni, a ridosso delle festività pasquali, verranno intensificati i controlli anche facendo ricorso a personale in borghese. Decisamente “fruttuosi” sono stati anche i controlli effettuati di martedì scorso in buona parte dei quartieri cittadini. In questo caso gli agenti hanno dovuto fare i conti con la fantasia dei “controllati” , 24 in tutto. A giocarsi la palma dell’originalità sono stati due residenti a Montegrotto Terme.

LE SCUSE: COMPERE, AMORE, PREGHIERA
La prima, una signora di origine polacca, ha spiegato di non essere stata in grado di resistere alla tentazione di acquistare delle creme per il corpo che, in un negozio dell’Arcella, sono scontate addirittura al 50%. Il suo compaesano, un ragazzo di 34 anni, l’ha buttata sul sentimentale: «Ho appena litigato con la mia fidanzata – ha spiegato tutto d’un fiato – dovevo sbollire la rabbia, quindi sono venuto a farmi un giro a Padova». In alcuni casi, le motivazioni sono anche di natura religiosa. «Sto andando a pregare nella mia chiesa in zona industriale, è un mio diritto o no?» ha chiesto agli agenti un cittadino africano pizzicato in via Tommaseo, non esattamente a due passi dalla Zip. «Sto andando a trovare un mio amico alla Stanga non mi pare sia vietato» ha spiegato, poi, un altro ragazzo. «Sono venuto a fare un po’ di compere a Padova perché nei negozi di Selvazzano non si trova quasi niente» ha detto una signora sulla cinquantina. «Volete sapere perché sono in giro? Perché sono stufo di stare a casa» ha spiegato in uno slancio di sincerità un signore sulla cinquantina a cavallo della sua bicicletta. «Sto andando a fare la spesa per mia suocera che è sola e non può uscire di casa» ha tentato di giustificarsi un trentenne. Gli agenti hanno scoperto, però, che la signora è sana, in piena forma e vive con altre 4 persone. «Cosa stiamo facendo? Stiamo prendendo il sole» hanno detto , infine, tre ragazzi mentre consegnavano i documenti agli agenti che li avevano sorpresi distesi sui loro asciugamani sul lungargine Piovego

Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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