Spisal, scattano i controlli a sorpresa anti Covid in duemila aziende

Giovedì 7 Gennaio 2021 di Gabriele Pipia
CONTROLLI - In tempo di Covid lo Spisal sta passando al setaccio centinaia di aziende
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PADOVA - Hanno un preciso calendario da seguire basato sull’elenco delle imprese iscritte alla Camera di Commercio, ma talvolta improvvisano veri blitz dopo aver ricevuto una segnalazione mirata. Si presentano senza preavviso e controllano tutto: dalla manutenzione dei climatizzatori all’utilizzo delle mascherine, dalla presenza del gel igienizzante alle dimensioni della mensa. Oltre al personale sanitario impegnato tutti i giorni in corsia e negli ambulatori, c’è un’altra squadra dell’Ulss che da fine febbraio lavora senza sosta per fare fronte alla pandemia. È quella degli ispettori dello Spisal che verificano il rispetto dei protocolli anti-Covid. Dal 16 marzo al 31 dicembre sono state passate al setaccio 2.239 aziende padovane per un totale di 97.857 lavoratori. L’attività non si è mai fermata: a dicembre sono stati fatti 97 controlli e dal 4 gennaio le ispezioni sono ricominciate a pieno ritmo.
LE SQUADRE
In provincia lo Spisal è formato da 60 addetti suddivisi in tre sedi: Padova, Camposampiero e Conselve. In campo ci sono medici, operatori sanitari, tecnici della prevenzione, psicologi e amministrativi. Da sempre chiamati in causa per gli incidenti sul lavoro e per le verifiche logistiche in aziende, fabbriche, magazzini, negozi e capannoni, ora hanno anche il compito di verificare che tutte le imprese rispettino le regole anti-contagio. 
«Inizialmente ci eravamo concentrati, come indicato dalla Regione, sulle grandi aziende che continuavano a lavorare anche in pieno lockdown. Poi ci siamo dedicati anche a tutte le altre realtà - spiega la dottoressa Rossana Bizzotto, direttrice dello Spisal padovano - Dai supermercati alle fabbriche, dai cantieri edili ai piccoli negozi di commercio al dettaglio. Controlliamo la gestione dei locali comuni e degli impianti di areazione, il rispetto delle distanze di sicurezza e anche le procedure di pulizie e sanificazione. Oltre all’utilizzo delle mascherine controlliamo anche le caratteristiche delle mascherine stesse. Spetta anche a noi capire se sono prodotti certificati e quindi efficaci». 
IL BILANCIO
Nel periodo più intenso venivano ispezionate anche 25 aziende al giorno, poi i numeri sono calati perché dall’estate sono ripartite anche tutte le attività dello Spisal e alcuni addetti sono stati chiamati pure a dare manforte nel tracciamento dei contatti dei cittadini positivi. 
Sono solo due le aziende per cui è stato necessario un intervento del sindaco con ordinanza di chiusura temporanea (entrambi i casi sono capitati la scorsa primavera). Sono però decine e decine le prescrizioni alle aziende fatte dagli ispettori. Se durante la prima ondata almeno la metà delle imprese era chiamata a fare dei miglioramenti, ora la situazione è migliorata. «Dal punto di vista delle sanificazioni troviamo un generale rispetto delle regole anche perché gli imprenditori sanno che conviene impegnarsi molto su questo fronte - osserva la direttrice - Continuiamo invece a trovare problemi di tipo strutturale. Penso soprattutto all’insufficiente areazione dei locali o alla scarsa manutenzione degli impianti di ventilazione. Rispetto all’inizio, comunque, la situazione è migliorata. Quasi tutti stanno capendo l’importanza di rispettare le regole». 
Soddisfatto Samuel Scavazzin, segretario generale della Cisl di Padova: «Ben vengano i controlli se aiutano la nostra salute.

Le aziende hanno saputo adattarsi davvero in fretta alle nuove disposizioni. A livello generale c’è stata subito una comprensione dei rischi e un’attenzione ad evitare sanzioni».

Ultimo aggiornamento: 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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