MERLARA - «Non posso più entrare in municipio, il sindaco Boron mi ha messo alla porta». In lacrime, l'ex sindaco di Merlara Claudia Corradin lamenta di non poter più accedere agli uffici comunali da agosto, quando le sarebbe stato proibito l'accesso alle stanze che nei suoi due mandati ha frequentato assiduamente.
La vicenda è stata descritta in un'interrogazione che la prof - capogruppo della civica Merlara bene comune - ha protocollato in comune a inizio settimana. Il primo agosto, Corradin si è recata previo appuntamento all'ufficio anagrafe per monitorare l'andamento di una pratica avviata quando era ancora sindaco, una questione squisitamente burocratica e non politica. «Il responsabile dell'area mi ha invitato ad accomodarmi - racconta - L'assistente sociale non c'era e così mi sono accordata per tornare il giorno successivo». All'indomani, però, l'amara sorpresa: «Lo stesso responsabile, che conosco benissimo, mi ha riferito di aver ricevuto ordine dal sindaco di non farmi entrare, perché sono un cittadino come gli altri e devo rivolgermi allo sportello».
Ma la leader della minoranza non ci sta e chiede che nei suoi confronti «sia fatta valere la normativa che mi permette di andare negli uffici con serenità, nel rispetto delle prerogative di ognuno e, soprattutto, di chi lavora». Per una pasionaria come la Corradin, trattenere la commozione è difficile: «Da quando non sono più sindaco, faccio la vita di sempre, come cittadino e consigliere che ha i propri diritti. Ho sempre avuto rispetto di tutti, in dieci anni non ho mai impedito all'opposizione di accedere agli uffici e avrei preferito che il sindaco mi avesse chiamato per un confronto, comunicandomi i motivi di questa decisione senza ricorrere alle interposte persone». Dal canto suo, il sindaco Daniele Boron non intende sbilanciarsi in questa fase: «Posso rispondere a questa interrogazione entro 30 giorni ed esporrò la mia replica per iscritto».