"Noi, ultimo piccolo paese della provincia di Padova, abbandonati al virus"

Lunedì 23 Marzo 2020 di Marina Lucchin
Il sindaco di Merlara Claudia Corradin
MERLARA - "Siamo proprio l'ultimo paese della provincia di Padova. Abbiamo solo doveri ma nessun diritto. I nostri anziani muoiono, i nostri sanitari sono allo stremo e nessuno ci aiuta. Resta solo tanta amarezza". Claudia Corradin è il sindaco di Merlara che combatte da esattamente due settimane contro il coronavirus che ha già mietuto 10 vittime nel Centro servizi per anziani Pietro e Santa Scarmignan, dove tutti gli ospiti sono stati contagiati. E con loro anche 25 dipendenti. Lei stessa, dopo il suo vicesindaco, è risultata positiva al tampone che rileva la presenza della malattia. La tosse le rende difficoltoso parlare, ma questo non le impedisce di raccontare quel che sta vivendo, sia personalmente che come primo cittadino.
Sindaco, prima di tutto, come sta?
"Momentaneamente non ho febbre, solo tanta tosse e mal di schiena. Avevo fatto tre tamponi ed erano risultati tutti negativi. Tanto che credevo di aver ormai superato il peggio. Martedì ho fatto l'ultimo e giovedì è arrivato il responso: positiva. Speriamo bene".
Altri anziani sono morti. Alcuni addirittura non vengono ricoverati in ospedale perché si sa già che non possono essere salvati. E' così?
"Non è una nostra scelta. L'ospedale ha dettato questa linea. Ovviamente si vorrebbe salvare tutti, ma si sa che non è possibile. Per questo quando qualcuno sta male, i medici valutano la situazione. Se si può effettivamente fare qualcosa per loro, vengono portati in ospedale. Chi è troppo debole e troppo grave, resta nel pensionato. E qui muore". 
Quel sabato, quando ha saputo della positività di un ospite, avrebbe immaginato di dover affrontare una situazione simile?
"Sabato 7 marzo è cambiata l'esistenza di tutti noi. Ma quel giorno non pensavo che la vicenda potesse assumere queste proporzioni così tragiche. C'era un positivo, nella mia testa pensavo che sicuramente qualcun altro sarebbe stato contagiato, ma non tutti. I risultati dei tamponi ci hanno sbattuto in faccia la crudissima realtà".
Ma oltre agli ospiti ammalati, il problema è quello dei dipendenti, vero?
"Sì, 25 sono affetti dal Covid-19. Gli altri sono sottoposti a turni massacranti e non troviamo sostituti. Gli ospedali hanno assunto praticamente tutti e chi è ancora libero non sempre si mette in "pericolo" per pochi giorni di lavoro garantito. E' gente precaria che a casa ha una famiglia e che rischia di infettarsi. Arrivano ai colloqui, ma poi non si presentano per l'assunzione".
Qualche giorno fa stavate finendo anche le dotazioni di sicurezza. Ora come va?
"Stamane l'azienda Biogas di Merlara ci ha regalato 450 dispositivi a norma, mascherine che vengono dalla Germania. E ieri un'associazione di agricoltori vicentini ci ha regalato degli occhiali e delle visiere".
Gli ospiti capiscono che succede? 
"Cerchiamo di non agitarli, molti non capiscono. E così si respira un surreale clima di serenità. Stamattina abbiamo allietato l'ambiente con dei fiori freschi. I parenti non li vedevano già da un po' per via delle limitazioni imposte, ci si arrangiava con delle videochiamate. Purtroppo nemmeno questo è bastato a non far entrare il virus qui dentro":
Avrebbe mai immaginato di dover far fronte a una cosa simile?
"Mai, mai. Ho superato l'alluvione e il terremoto. Ma non ho mai vissuto un'angoscia così intensa. L'acqua la vedi, questo è un nemico invisibile".
Cosa la spaventa a livello personale?
"Che all'inizio coi tamponi negativi non sono stata distante da mio marito. Quando giovedì abbiamo scoperto che ero malata, l'ho mandato a vivere altrove per sicurezza così io posso muovermi in tutta la casa e non dover restare confinata in una camera. E lui è più al sicuro. I miei figli invece non li vedo dallo scoppio di questa emergenza, un mese ormai".
E come sindaco?
"Come sindaco potrei scrivere un libro: "La solitudine dei numeri ultimi". Noi primi cittadini di paesini piccoli siamo dimenticati. Chiedo aiuto per i nostri anziani e per i nostri sanitari. Siamo allo stremo. E a chi fa polemica sterile in questi momenti, gli dico solo di vergognarsi".
 
Ultimo aggiornamento: 12:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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