Choc all'Università di Padova, docente usa frasi sessiste e intimidatorie in aula: «Vi mando a casa Messina Denaro​». Se la cava con una «censura»

Giovedì 29 Febbraio 2024 di Silvia Quaranta
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PADOVA - Se la caverà con una "censura", ossia una sorta di severo ammonimento, il professore del Dipartimento di Beni Culturali del Bo accusato di aver usato in classe frasi sessiste, xenofobe e intimidatorie. La decisione è arrivata in questi giorni dal Consiglio di Amministrazione: il Collegio di Disciplina ha condotto un'istruttoria di quasi un anno, culminata con la richiesta di un provvedimento disciplinare che, di fatto, non limiterà il docente nell'esercizio della professione. Il procedimento disciplinare a carico dell'accademico è stato avviato nel 2022, quando due studentesse hanno segnalato una serie di comportamenti inappropriati. Quanto riportato dalle ragazze, poi, è stato successivamente confermato da altri 30 ragazzi e ragazze dello stesso corso. Le accuse comprendono una serie di atteggiamenti sessisti, irrispettosi delle persone disabili e straniere, oltre che espressioni inappropriate che hanno generato disagio e imbarazzo. Secondo quanto riferito, ad esempio, in due occasioni il docente avrebbe chiesto alle ragazze di abbassare la mascherina, invitandole a mostrare le labbraSi tolga la mascherina, mostri quelle sue belle labbra sensuali»).

GLI ATTEGGIAMENTI 
In altre situazioni, poi, avrebbe fatto riferimento ad atteggiamenti di intimità con sua moglie sostenendo, durante le lezioni «che è meglio fare sesso da arrabbiati, io con mia moglie faccio così». La situazione, già piuttosto tesa, si è aggravata quando gli allievi sono stati invitati a compilare i consueti questionari di gradimento che accompagnano la fine di ogni corso, e due di loro hanno espresso un parere molto critico. L'ira del docente, a quel punto, ha preso la forma di un'esplicita minaccia: «Se li scopro sarà mia intenzione sfigurarli con l'acido e mandargli a casa Messina Denaro». Parole interpretate dagli studenti con un chiaro intento intimidatorio. La segnalazione è rimbalzata prima nell'ufficio del presidente del corso di laurea e poi al direttore del dipartimento. Le due studentesse che per prime hanno sollevato la questione, inoltre, hanno chiesto e ottenuto anche un colloquio con la rettrice Mapelli. Il Collegio di Disciplina dell'Università, recepita la segnalazione, ha condotto un'istruttoria di quasi un anno. Al termine è arrivata la richiesta di un provvedimento di censura. In concreto, il docente ha ricevuto una lettera che gli intima di adeguare il suo comportamento, paventando una sanzione peggiore, come la sospensione, in caso di mancato rispetto delle direttive. Gli studenti che hanno denunciato il docente sono rimasti contrariati dalla "leggerezza" della sanzione e avrebbero preferito una punizione più incisiva. La stessa Rettrice dell'Università, Daniela Mapelli, aveva auspicato una sanzione più severa, ma il collegio ha optato per la censura.

La decisione è stata poi ratificata dal Consiglio di Amministrazione dell'Università.

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