Albignasego. In un sol giorno perse tre attività storiche: «L'identità di una comunità che viene meno»

Ad abbassare le serrande saranno l'ortofrutta Bellon, la macelleria Schiavon e la cartoleria Galtarossa

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Iris Rocca
Ortofrutta, macelleria, cartoleria

ALBIGNASEGO (PADOVA) - Tre saracinesche abbassate in un sabato a 200 metri di distanza. È il quartiere di San Tommaso ad Albignasego ad essere rimasto privo di alcune delle sue figure storiche: il macellaio, il fruttivendolo ed il cartolaio.

Tre negozi storici chiudono

«È stata la nonna di mio papà Paolo ad aprire l'attività più di 80 anni fa - racconta Silvia dell'Ortofrutta Bellon - Dai tempi della bisnonna la sveglia è sempre suonata alle 4 e, ora che papà ha superato gli 80 anni, la tappa al mercato ortofrutticolo era diventata proibitiva. Se lui si occupava dell'ingrosso, mamma lavorava in negozio e io nell'amministrazione. Questa chiusura è dovuta a molte cause, ma il commercio si è reso più complicato con l'apertura di molti supermercati. È comprensibile che girare più negozi sia scomodo, ma dispiace salutare i nostri cari clienti, che amano venire in bottega. Anche a me mancherà perché qui ho imparato moltissimo. Ogni volta che ho visto i miei genitori regalare una borsa di verdura agli anziani in difficoltà o quando facevano credito fino all'arrivo della pensione, per me sono stati veri esempi di generosità». La macelleria di Andrea Schiavon, invece, era stata aperta dai nonni nel 1947. «Ora papà Oscar è anziano e nessuno si è proposto per rilevare l'attività, perciò abbiamo pensato alla chiusura, mentre io continuerò a lavorare in un'altra macelleria - spiega - Un po' di rammarico c'è, io stesso ho passato 40 anni qui. Il ricordo più bello resta quello da bambino, quando andavo a vedere l'attività di macello del nonno».
«Mio padre, invece, ha aperto un bazar di chincaglierie nel 1961 - ricorda Diego Galtarossa - ed io gli sono subentrato nel 1980 trasformandolo in negozio di cartoleria e giocattoli. Come in tutte le cose, c'è un inizio e una fine e per me, aldilà dell'età, è venuto meno lo stimolo.

Forse sono un nostalgico dei rapporti umani di un tempo, quando mi capitava di avere qui gente più povera, ma la vita di bottega era fatta di incontri belli con tante brave persone».

«L'identità di una comunità che viene meno»

A dispiacersi è il consigliere Davide Mauri: «Questi negozi rappresentano l'identità di una comunità che viene meno. Sono presidi naturali della sicurezza del territorio con le loro persone, le loro luci, la loro vita. La città non si deve svuotare». L'assessore al Commercio Gregori Bottin, che ha contato negli ultimi mesi anche la chiusura di Bolognini calzature e del pastificio Danilo, sottolinea: «Molte chiusure sono legate al pensionamento ed il commercio si sta spostando su ambiti che non temono il ricambio generazionale. Ad Albignasego c'è una situazione paritaria tra chiusure e aperture, anche se non per le stesse categorie merceologiche. Ringrazio queste famiglie che ho anche premiato per le attività storiche e propongo, durante le festività, di rifornirci nelle attività di quartiere, se vogliamo sostenerle». 

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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