Caso Apostolico: «Francesco e le manganellate». Così la giudice-testimone difese il figlio in tribunale per gli scontri con la Polizia a Padova

Lunedì 16 Ottobre 2023 di Marina Lucchin
La giudice Apostolico e gli scontri a Padova

PADOVA - Gli scontri con la polizia? «Io pensai che fosse caduto dalla bicicletta, invece poi mi spiegò che aveva preso parte a questa manifestazione che era partita come presidio perché in contemporanea c’era la manifestazione di Forza Nuova e che avevano subito una carica da parte della Polizia… ma lui non era in prima fila, lui era dietro, non so se in seconda o in terza, invece poi nella carica, praticamente le prime file erano state... avevano cercato forse di fuggire, non so, qualcuno era caduto per le manganellate, altri si erano dileguati per cui quelli che erano nelle file successive si erano trovati in prima fila». Il sangue? «I jeans macchiati di sangue mi disse che l’aveva perso Lisa, una sua amica o compagna, perché era stata colpita (dalla Polizia, ndr)». Le manganellate? «L’ematoma sulla gamba non sapeva bene se poteva essere una manganellata sferrata dal basso oppure se si trattava invece di un calcio». Sono alcuni dei passaggi della testimonianza resa il 25 aprile dell’anno scorso da Iolanda Apostolico per difendere Francesco Moffa il figlio 26enne imputato insieme ad altri 13 no global (e poi assolto, così come altri 12) per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, accusato di aver “colpito con un pugno gli scudi del personale di pubblica sicurezza”.

L’UDIENZA

Apostolico un anno fa è volata da Catania a Padova per testimoniare a favore del figlio.

Ma come poteva essere testimone se non si trovava lì, dove manifestanti dei centri sociali e forze dell’ordine si stavano fronteggiando? Lo dice l’avvocato difensore: Apostolico era testimone in “diretta telefonica”. 

Quel giorno anche il ragazzo, come spiegò l’avvocato Marina Infantolino, non poté presenziare: «Ha un malore». Ed è quello il momento in cui entra in gioco Apostolico. La introduce l’avvocato che si rivolge al giudice: «La signora è la mamma, conferma che ha un’intossicazione alimentare, non chiediamo nessun rinvio, però oggi non è presente». La donna seduta sulla sedia di pelle davanti al giudice monocratico, fino a quel momento è una “semplice” mamma-teste. E lo rimane anche quando, rispondendo alle domande del togato, si presenta con nome, cognome, data di nascita e residenza. Tanto che il pubblico ministero evidenzia al giudice: «È la mamma di uno degli imputati, bisogna darle gli avvertimenti». Ovvero, in quanto parente di uno a processo avrebbe facoltà di non rispondere. Facoltà cui Apostolico rinuncia.

A mettere subito in chiaro la professione della donna, è l’avvocato che assiste il figlio: “Dottoressa lei sa per quale motivo stiamo qua, peraltro la dottoressa e Magistrato quindi è del settore, conosce l’imputazione a carico di suo figlio, che cosa può riferire in merito a questi fatti, avendone lei appreso conoscenza in diretta telefonica se ho capito bene. Se può riferire al giudice”. Ecco dunque che Apostolico racconta la conversazione via cellulare col figlio, che era finito in prima linea durante gli scontri il 29 marzo 2019 a Padova. Le mostrò la foto dei jeans macchiati di sangue e un ematoma, tanto che «pensai addirittura che fosse caduto con la bicicletta, invece poi mi spiegò che aveva preso parte a questa manifestazione». 

I FERITI

Una manifestazione che il sindacato di polizia Fsp - che già all’epoca aveva evidenziato la gravità dell’evento - ricorda essersi conclusa con feriti tra le fila delle forze dell’ordine. A parlare è il segretario nazionale Maurizio Ferrara. «Riteniamo di non entrare nella vicenda politica di contorno. Desideriamo solo porre l’attenzione sui fatti, che vedono agenti della polizia finiti all’ospedale, di cui uno con la rottura dello scafoide con prognosi di 55 giorni. Vogliamo che i poliziotti abbiano serenità e fiducia verso la granitica istituzione della magistratura, ma evidentemente difronte ad eventi del genere la piena convinzione della terzietà di un giudice legittimamente vacilla».

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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