Apostolico, un nuovo caso: scagionò il figlio dagli scontri con la polizia a Padova durante una manifestazione a Padova

Francesco Moffa, 26 anni, è finito alla sbarra dopo quanto accaduto nel 2019: è stato assolto

Domenica 15 Ottobre 2023 di Marina Lucchin
La giudice Apostolico e gli scontri a Padova

PADOVA - 25 agosto 2018, Catania: un video immortala il magistrato Jolanda Apostolico sul molo del porto siciliano durante una manifestazione per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti. La folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla polizia. 29 marzo 2019, Padova: svariati video, poi riprodotti come prova durante le udienze nel tribunale euganeo, riprendono il 26enne Francesco Moffa durante una contromanifestazione organizzata dai centri sociali per protestare contro il corteo anti-aborto guidato da alcuni attivisti di Forza Nuova. Finisce con degli scontri tra antagonisti e polizia, con alcuni feriti tra le fila delle forze dell’ordine, e Moffa indagato (ma poi verrà assolto) assieme ad altri 12 per il reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, accusato di aver “colpito con un pugno gli scudi del personale di pubblica sicurezza”.

Cosa collega i due fatti? Che Jolanda Apostolico è la madre di Francesco Moffa.

Il figlio della giudice Apostolico a processo

Il magistrato, agli onori della cronaca nazionale solo di recente per aver disapplicato il decreto del governo Meloni che prevede il trattenimento dei richiedenti asilo nei Cpr, e ora al centro dello scontro tra toghe e politica, era pressocché sconosciuta in Veneto quando il 25 ottobre 2022 fu ascoltata come teste dal giudice monocratico del Tribunale di Padova, nell’udienza che vedeva come imputato proprio il figlio. Il magistrato dichiarò che il giorno della manifestazione, il figlio la chiamò per riferirle che, nel corso della protesta, «la polizia aveva usato violenza contro i partecipanti». La teste ha spiegato che, a tal proposito, Francesco Moffa «le mostrava in video un ematoma comparso sulla gamba a seguito di un colpo subito», e «ha ricordato che il figlio le mostrava altresì i jeans imbrattati del sangue di una sua amica che era rimasta ferita a causa di una manganellata», come si legge nella sentenza 505 del 2 febbraio 2023, quando 13 dei 14 imputati sono stati assolti.

Il caso dei migranti

Da una settimana la maggioranza di governo è alle prese con lo scontro con il magistrato di Catania. Tutto è partito il 2 ottobre quando Apostolico, 59enne giudice civile del tribunale etneo, sezione immigrazione, deposita una ordinanza in cui non convalida il trattenimento di un migrante nel “centro per il rimpatrio” anche se non è in grado di pagare la cauzione da 5.000 euro, disapplicando così il decreto delegato del governo che la prevede. Nelle motivazioni, spiega che la disapplicazione discende dal fatto che le norme sono, a suo avviso, in contrasto con le direttive dell’Ue. Ne segue un botta e risposta sui social e sulla stampa, che esplode con un post del ministro Matteo Salvini, che pubblica un video in cui si vede Apostolico alla manifestazione del 2018 per protestare contro il governo che non faceva sbarcare i migranti a bordo della nave Diciotti. All’epoca Salvini era ministro dell’Interno. Per il leader della Lega è la dimostrazione che il magistrato ha pregiudizi personali nei confronti delle posizioni del governo e che questo la rende non imparziale per giudicare questioni legate all’immigrazione. Ma se ben presto si scatenano polemiche sulla provenienza del video condiviso da Salvini, nel caso di Padova, tutto è pubblico: il processo, le udienze, la testimonianza. All’epoca il volto della Apostolico era di fatto sconosciuto, ma ora che è balzata agli onori della cronaca, un flash ha illuminato la memoria di chi un anno fa l’ha vista deporre in aula a Padova a favore del figlio, indagato perché coinvolto in scontri con le forze dell’ordine. Un fatto che forse sarebbe rimasto sottotraccia, non fosse stato per gli ultimi sviluppi, tanto che, invece, all’epoca, a fare scalpore a livello nazionale fu il coinvolgimento di un’altra antagonista, Maria Giachi, trentenne professoressa di matematica in un istituto superiore del Padovano: venne denunciata perché nel corso di quella manifestazione insultò e sputò contro carabinieri e poliziotti, motivo per cui venne anche sospesa dall’insegnamento. Finita alla sbarra nello stesso processo, anche lei è stata assolta. 

Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 07:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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