Tredicenne picchiata dalle tre baby bulle: calci e pugni per un amore conteso

Sabato 27 Gennaio 2024 di Serena De Salvador
L'aggressione delle baby bulle all'Arcella

PADOVA - Un ragazzo conteso. Questa sarebbe la motivazione alla base del brutale pestaggio avvenuto mercoledì in via Induno ai danni di una 13enne aggredita a pugni e calci da tre bulle di 14 anni. Una vera e propria spedizione punitiva, organizzata già nei giorni precedenti per difendere l’onore di un’altra ragazzina, che di tutta questa vicenda pare però non sapesse nulla. Le tre bulle, immortalate in un video poi circolato in diverse chat, sono state denunciate. Nei prossimi giorni la procura del Tribunale dei minori le ascolterà in audizione protetta in vista degli ulteriori sviluppi investigativi.


LA RICOSTRUZIONE
La ricostruzione di quanto è avvenuto in via Induno è frutto da un lato del video arrivato nelle mani dei carabinieri e dall’altro della denuncia sporta dalla vittima, accompagnata in caserma dalla madre. La 13enne è stata picchiata da un gruppo composto da tre 14enni di origine romena, moldava e marocchina, tutte residenti a Padova tra il centro e i quartieri sud-ovest, una delle quali era addetta a riprendere la scena.
Le tre avrebbero deciso di punirla perché da qualche tempo aveva cominciato a frequentare un ragazzo. Ragazzo che in precedenza era stato fidanzato con un’amica delle tre bulle. Dalle parole della vittima è emerso un quadro che fa presumere una già pregressa sorta di sudditanza psicologica: la 13enne, prima di frequentare il fidanzatino, avrebbe infatti chiesto il permesso alla ex di quest’ultimo (l’amica delle bulle). La ragazza avrebbe detto che per lei non c’erano problemi ma, per cause che ora sono al vaglio, le sue tre amiche avrebbero deciso di punire la vittima. Si tratta di una versione su cui sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti.


GLI ACCERTAMENTI
Per il momento i carabinieri hanno ottenuto soltanto la versione riferita dalla vittima 13enne, che dopo il pestaggio si è presentata in caserma insieme alla madre per sporgere denuncia. Una versione ritenuta credibile, ma che verrà comparata con quella delle tre giovani bulle denunciate.


Per poterle interrogare servirà però del tempo: sul caso procede la procura del Tribunale per i minorenni di Venezia e l’audizione dei minori prevede dei criteri precisi. A partire dal fatto che il colloquio deve essere in forma protetta, con la presenza di psicologi e operatori dei servizi sociali. A quanto finora ricostruito la spedizione punitiva di mercoledì non sarebbe stata che l’ultimo atto di un piano architettato già nei giorni precedenti. Già il martedì infatti le tre bulle avrebbero raggiunto l’Arcella per dare la caccia alla 13enne, che era però riuscita a sfuggire grazie alla presenza di un’amica. Il pestaggio del 24 gennaio invece, partita quando la ragazzina era stata trovata da sola, era stato interrotto dall’arrivo di una passante. Le bulle a quel punto si erano dileguate, non mancando però di diffondere il video del pestaggio che è poi passato di telefonino in telefonino fino a essere segnalato sull’applicazione della polizia “YouPol”.


Anche un altro caso di bullismo al femminile ha scosso la città nelle scorse settimane. Una 17enne è stata arrestata per il tentato omicidio di un 26enne con cui si frequentava e dopo il fermo si è appurato come l’estate scorsa fosse stata a capo di un gruppo di giovanissime picchiatrici che avevano aggredito in Prato della Valle una 16enne.
 

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:08
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