Padova. Baby bulle picchiano una compagna di scuola, il papà della vittima le denuncia: «Bisogna aiutarle, ma vanno anche fermate»

«Sono ragazze che hanno dei problemi e per questo vanno aiutate, ma vanno anche fermate, per questo le ho denunciate e confido nell’opera dei Carabinieri»

Venerdì 26 Gennaio 2024 di Luisa Morbiato
Alcuni frame dell'aggressione

PADOVA - Il pestaggio della 13enne da parte delle baby bulle, all’Arcella, non resterà impunito. Non per vendetta, ma per dare un segnale. Lo chiedono le mamme degli altri studenti delle scuole medie frequentate dalla ragazzina e lo vogliono anche i genitori della 13enne. Quale sia lo spirito della denuncia, lo spiega bene il papà della vittima, che ieri è andato nella stazione dell’Arma di Padova Principale, comandata dal luogotenente Giovanni Soldano: «Sono ragazze che hanno dei problemi e per questo vanno aiutate, ma vanno anche fermate, per questo le ho denunciate e confido nell’opera dei Carabinieri». Le tre bulle, 14enni, frequentano il primo anno delle superiori: i presidi sono stati già contattati dall’Arma per l’organizzazione di incontri con gli studenti al fine di spiegare loro l’importanza del rispetto del prossimo oltre che le conseguenze penali di questi atti di violenza.

La scuola: «Grave che i genitori abbiano fatto girare il video»

Gli altri genitori degli studenti della scuola, nelle cui vicinanze è avvenuto il fatto, sono in fermento. Hanno paura che la stessa cosa possa capitare ai loro figli. Così gli insegnanti sottolineano il loro impegno nella prevenzione di atti di bullismo. «Non è accaduto dentro alla scuola, in cortile, o in orario scolastico - esordisce la vicepreside - noi siamo sempre molto attenti a questi temi, abbiamo anche creato una rete per prevenire la dispersione scolastica, il bullismo e altre problematiche, alla quale si possono segnalare situazioni particolari. Abbiamo istituito un tavolo con assistenti sociali, polizia locale e centri di animazione e stiamo anche stilando un protocollo di intervento. Abbiamo coinvolto le scuole di ogni ordine e grado, anche le superiori, che hanno sede nel quartiere». La vicepreside spiega che viene svolto un lavoro quotidiano di prevenzione: nel settembre scorso è stata organizzata una serata in collaborazione con la Consulta di quartiere proprio sul bullismo ed il disagio giovanile. «Noi abbiamo avvisato chi di competenza perchè l’episodio si è verificato fuori dalla scuola, spetta alla famiglia presentare la denuncia - conclude - noi lo abbiamo saputo ieri sera sul tardi (mercoledì, il giorno del pestaggio, avvenuto tra le 14.30 e le 15, ndr) e ci siamo subito attivati, avevamo Consiglio d’Istituto alle 18. Consideriamo molto grave che i genitori abbiamo fatto girare il video nelle loro chat».

Video

Il movente sarebbe la gelosia per un ragazzo

Il video postato sul profilo Instagram di una delle ragazze che hanno picchiato la giovane è stato visto nello spazio di pochi minuti anche da diversi genitori che subito lo hanno postato nelle loro chat. Ora i profili delle tre bulle sono stati cancellati. La ragazzina colpita dai calci in testa ha riportato un trauma cranico con prognosi 3 giorni. «Per quanto il fatto sia accaduto all’esterno dell’istituto scolastico (anche se, in realtà, a solo qualche metro dalla recinzione) credo che l’educatore lo sia a tempo pieno, anche se la scuola in questo caso non ha responsabilità diretta - riflette una mamma - sono anche convinta che la scuola abbia il dovere di intervenire a sostegno della ragazzina vittima di bullismo e della sua famiglia. Ritengo inutile anche cercare le motivazioni di quanto sia accaduto, pare si tratti di gelosia per uno studente molto ambito da più ragazzine, quello che agli adulti appare un futile motivo. É però molto angosciante constatare a cosa i social hanno condotto i ragazzi: il pestaggio filmato e postato, e nel video che abbiamo visto le bulle si pavoneggiano». Un altro genitore osserva invece che, nonostante la vicenda sia accaduta poco dopo l’uscita da scuola dei ragazzi e la scuola ne sia stata informata nemmeno un paio d’ore dopo, il Consiglio d’Istituto in programma quel pomeriggio non abbia affrontato la questione. «Erano sicuramente informati e avevano ricevuto il video». Tra l’altro, le tre ragazzine non sembrano essere nuove ad atti di bullismo e per questo avevano ricevuto sanzioni disciplinari a scuola media - la stessa ancora frequentata dalla vittima - prima di passare alle superiori. Scambiandosi opinioni nelle chat mamme, i genitori ammettono che la scuola è impegnata contro questi episodi ma auspicano che ci siano interventi ancora più efficaci. A più voci parlano di ragazze “difficili” che vanno aiutate, ma anche punite affinchè comprendano che il loro comportamento è un reato e che «ci sia il più ampio sostegno alla ragazza picchiata perchè non si senta una vittima di fronte a tutti i compagni». 

Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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