Massaggio e arti orientali, è morto il maestro Antonio Ranalli

Martedì 29 Giugno 2021 di Nicola Benvenuti
Il massofisioterapista Antonio Ranalli morto a 60 anni
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PADOVA - Il mondo del benessere fisico e spirituale padovano, ma non solo, è in lutto: se ne è andato a soli 60 anni, a causa di una malattia, Antonio Ranalli, massofisioterapista, maestro di massaggi e ayurveda, operatore olistico, bene conosciuto nell’area termale e presidente dell’associazione Veda Mekong. Ranalli aveva iniziato all’età di 15 anni ad occuparsi delle tecniche di massaggio. Con gli studi specifici svolti dapprima in Italia, aveva poi approfondito le discipline orientali in Cina, Thailandia, Tibet, Vietnam, Giappone, Sri Lanka e India. Di ritorno da uno dei suoi numerosi viaggi studio in Oriente, nel 1987 aveva iniziato a tenere conferenze e corsi, fondando l’Accademia e il Centro massaggi nello stesso anno. Una specializzazione continua quella di Antonio Ranalli, un professionista nel suo campo, che è partito dalla base e che nel tempo si è costruito fama e stima: ha collaborato con l’Ospedale Pediatrico di Padova per circa 10 anni, dove ha applicato le tecniche di Riflessologia plantare e massaggi sui piccoli ricoverati.


IL SAPERE
Le diverse tecniche di massaggio apprese nella sua ricerca in tutto il mondo, vengono sapientemente integrate, creando una sinergia che si esprime oggi in un metodo di studio e lavoro, utilizzato all’interno di centri benessere, termali ed è conosciuta appunto come “metodo Ranalli”.

La filosofia di questo metodo fonda i suoi principi nella tradizione orientale, conoscendo i quali, sviluppa un sano rapporto uomo-natura-spiritualità, indispensabile per vivere sereni. Sono alcune migliaia le persone che, negli anni si sono rivolte al dottor Ranalli, provenienti da diverse zone d’Italia, beneficiando delle sue capacità professionali. 


IL RICORDO
Tra i tanti, un ricordo affettuoso di alcuni amici di Antonio Ranalli, che ne mettono in risalto l’aspetto umano: l’uomo pacifico e sereno che amava la propria casa e la famiglia, l’amico dei viaggi in India e in Oriente, il compagno delle feste che celebrava gli eventi per quel che significano, il riflessivo e ponderato nelle scelte mai avventate e piuttosto meditate, il saggio, chiamato da tutti maestro, che nella sua semplicità non invadeva mai il campo di nessuno e, anzi, sapeva ritirarsi per trovare tempo di ristoro e riposo contemplando il mare, ecco, quest’uomo ha avuto un’altra formazione, quella della vita stessa, da cui si è lasciato plasmare e a cui ha imparato a rispondere sempre con prontezza ed eleganza e mai con supponenza o arroganza. Aveva così scoperto una nuova scuola di formazione, quella del Vangelo, che l’aveva coinvolto a tal punto da scegliere, sempre con i dovuti tempi e modi, di entrare con la sua compagna di cammino, Luisa, a far parte di una comunità più grande: questa era la sua nuova chiamata, la nuova missione che desiderava intraprendere. E proseguono gli amici più cari: “Antonio ha lasciato questo mondo, la moglie Luisa e le figlie Sofia e Martina con un sorriso, il più bel sorriso che si sia mai visto: forse qualcuno gli ha suggerito all’orecchio che il passaggio si compie allo stesso modo in cui si entra nella vita, con il sigillo espresso della gioia, quella che lo stesso Antonio sapeva regalare a tutti con il suo tocco, con il suo sguardo e con la sua presenza. Quella stessa gioia che oggi è senza alcun dubbio la sua nuova Casa di formazione, quella da cui veniamo tutti e che, per un verso o per l’altro, ci attende da sempre. Il funerale di Antonio Ranalli sarà celebrato domani alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di Busa di Vigonza.

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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