Violenza di genere e maltrattamenti familiari: un codice rosso al giorno. È allarme

Settimana intensa per gli inquirenti impegnati in emergenze con maltrattamenti in famiglia, in particolare nel Feltrino

Lunedì 28 Agosto 2023 di Olivia Bonetti
Violenza di genere e maltrattamenti familiari: un codice rosso al giorno. È allarme

BELLUNO - Un "codice rosso" al giorno. È questa la settimana che si è appena chiusa che ha visto impegnati la procura, con il sostituto procuratore di turno Alberto Primavera, e le forze dell'ordine in casi di maltrattamenti in famiglia, violenze di genere e stalking. Sono questi i reati per i quali la norma in vigore dall'agosto del 2019 dispone l'attivazione di una "corsia preferenziale" facendo scattare il cosiddetto "codice rosso". Un codice che deve garantire tempi rapidi ai procedimenti e misure più stringenti per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere.

Ma il questore Francesco Zerilli mette in guardia: «A volte si tratta di semplici circostanze casuali, non dobbiamo pensare che si trasformino subito in fenomeni. Poi se andiamo a guardare statisticamente tutto rientra in una "normalità". La valutazione di un'eventuale impennata va fatta sempre analizzando i numeri e dati in un lungo periodo».


LE INDAGINI
Gli episodi registrati nella settimana che si è appena chiusa si sono concentrati nel Feltrino e hanno riguardato coppie straniere e italiane. Spesso si tratta di un primo episodio, che si chiude poi con la denuncia da parte della vittima. Ma spesso, proprio tramite l'intervento della forze dell'ordine, emerge un sommerso di anni di insulti, minacce e botte. Al vaglio degli inquirenti eventuali misure per le 6 persone violente finite nel mirino.


LA PREVENZIONE
In molti casi bastano i provvedimenti precautelari, dall'allontanamento al divieto di avvicinamento, per impedire il ripetersi dei maltrattamenti. Talvolta però non sono sufficienti. Il questore Francesco Zerilli spiega l'attenzione che c'è su questo tipo di episodi: «È nella linea voluta dal capo della polizia che chiede ai questori una totale e assoluta attenzione nell'utilizzare ogni strumento concesso dall'ordinamento che può essere utilizzato dall'autorità di pubblica sicurezza per andare ad incidere il più possibile in maniera preventiva in questi contesti». «Avrò una cautela particolare - prosegue il questore - nel cogliere ogni segnale e utilizzare ogni presupposto che mi consenta di utilizzare lo strumento dell'ammonimento, sia quando mi viene richiesto dalla parte, come nei casi di stalking, che di iniziativa nei casi di maltrattamenti in famiglia quando sulla base dell'analisi del fatto concreto riterrò che sia necessario e utile attuare questo provvedimento».


IL SOMMERSO
Il questore, che è arrivato a inizio luglio in provincia, va cauto sul definire il Bellunese un territorio particolarmente a rischio per questo tipo di reati. «Non possiamo parlare di piaga - afferma Zerilli -, ma come in tutto il territorio nazionale ci sono dei casi in cui donne denunciano situazioni di maltrattamento. Non c'è una incidenza maggiore nell'ambito della provincia». «E ben vengano le denunce - sottolinea -, sono anni che c'è una pressione da parte degli operatori e addetti ai lavori a tutti i livelli, oltre che della società civile. Persone che cercano di far capire quanto sia importante portare a conoscenza delle forze di polizia e della magistratura episodi di questo genere. Dobbiamo registrare positivamente sempre quando una donna bussa alla nostra porta chiedendo di essere aiutata. Quello che può creare la preoccupazione è il dato sommerso: non sappiamo quante situazioni di forti disagi, psicologici fisici ci siano fino a quando non ne veniamo a conoscenza».


RISPOSTE RAPIDE
I reati collegati alla violenza di genere sono una delle materie su cui in provincia l'attenzione è massima e rappresentano la fetta più grossa dei procedimenti penali. A Belluno una sentenza per questo tipo di reati arriva in media, nel giro di 1 o 2 anni dalla denuncia.

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