Gita al mare, poi in montagna: turista spagnolo e due amici trovati positivi. Torna l'incubo dei contagi

Giovedì 1 Luglio 2021 di Davide Piol
Tamponi Covid
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BELLUNO - La provincia si scopre vulnerabile, di nuovo. Prima la variante camerunense. Ora lo spettro della Delta che sta infestando tutto il mondo e che, presto, sostituirà quella Inglese. Basta davvero poco per far precipitare la situazione. Lo si è visto a Belluno: giorni e giorni senza contagi e poi, all’improvviso, sono spuntate tre positività sospette. Non è stato confermato se i tre giovani positivi, un turista spagnolo di 23 anni e due studenti universitari di 20, abbiano la nuova variante del virus. Potranno dirlo soltanto gli accertamenti che sta eseguendo l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. In ogni caso: torna l’incubo varianti. «Stiamo assistendo a un film già visto» commenta il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti.

Purtroppo, è così. Nel settembre di un anno fa, al termine di un’estate trascorsa praticamente senza restrizioni, erano comparsi i primi nuovi positivi. La gente viaggiava e, spesso, tornava con il virus e anche in provincia di Belluno erano stati trovati alcuni positivi appena rientrati da una vacanza in Sardegna. Il virus veniva trasportato dal mare alla montagna e scoppiavano focolai ovunque. La storia è ciclica e ora sta accadendo di nuovo.

IL TURISTA
Il 23enne spagnolo, che potrebbe aver contratto e trasportato la variante Delta, ha trascorso qualche giorno al mare e poi ha raggiunto le Dolomiti. «Dopo una serie di aggiornamenti settimanali – spiega Cinquetti – in cui la curva era in evidente decrescita, queste 3 nuove positività ci hanno fatto drizzare le antenne e le abbiamo inviate subito all’Istituto Zooprofilattico per il sequenziamento». 

AGIRE PER TEMPO
Trovarsi di fronte a un film già visto permette di agire in anticipo su ciò che accadrà. Così, per monitorare il virus in provincia, erano stati mandati al sequenziamento tutti i nuovi casi dell’ultimo periodo (a dire il vero pochissimi perché i contagi erano quasi pari a zero) ed era stata rilevata soltanto la variante inglese. Almeno fino alle 3 positività dell’ultima settimana che hanno riaperto il vaso di pandora. Attenzione, però: «Non è detto che stia ripartendo tutto – chiarisce Cinquetti – Magari sono dei primi segnali che poi rientrano ma vanno guardati con molta attenzione. Se devo essere sincero osserviamo un po’ di reticenza, da parte dei positivi, a raccontare i contatti stretti».

OMERTÀ
Il problema è emerso con uno dei 3 ragazzi. Come se «la preoccupazione fosse concentrata più sul “mi cambia la vita per 10 giorni” rispetto al rischio di diffusione epidemica». A seguito di queste positività sono state messe in quarantena meno di 10 persone (2-3 contatti stretti per positivo).

IL VACCINO E LA VARIANTE
Ma il vaccino anti-covid sarà in grado di proteggere le persone dalla nuova variante? «Le attuali coperture vaccinali – sottolinea il direttore del Dipartimento di Prevenzione – non sono sufficienti a garantire un’immunità di gregge molto alta. D’altronde le persone che hanno eseguito almeno una dose si attestano quasi al 60% dei nostri cittadini. Inoltre, per la variante Delta serve una risposta immunitaria forte che si ottiene solamente dopo il richiamo». Per intensificare le attività di monitoraggio della circolazione virale covid e al fine di intercettare il prima possibile segni di ripresa epidemica e l’eventuale circolazione di varianti ad alta contagiosità, l’Ulss Dolomiti ha messo in campo delle strategie.

SENZA PRENOTAZIONE
Da oggi tutti i cittadini (anche non residenti in provincia) potranno accedere ai 4 covid point del territorio per l’esecuzione del tampone antigenico rapido gratuitamente, senza prescrizione e senza prenotazione (necessaria invece per l’esecuzione del tampone molecolare). Da domani, al Centro Vaccinale di Sedico, dalle 14 alle 19, sarà offerta l’esecuzione del tampone a tutti i soggetti vaccinati. «L’attenzione deve rimanere alta – conclude Cinquetti – Nel nostro territorio ci sono le caratteristiche per la circolazione del virus. Perché mentre al mare si mangia all’aperto, fuori dai nostri rifugi fa freddo e quindi si mangia dentro. So che è difficile ma le due regole base, ossia distanziamento e mascherina, nei contesti chiusi vanno mantenute e chi ha sintomatologia respiratoria è opportuno che si ritiri dal contesto sociale. Con tosse e raffreddore si va a fare il tampone».
 

Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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