Suicida in cella dopo due mesi di carcere: Italo Calvi scontava una condanna di sei anni per bancarotta

Mercoledì 9 Agosto 2023
Suicidato in cella dopo due mesi di carcere: Italo Calvi scontava una condanna di sei anni per bancarotta

ALPAGO - Si è impiccato nella sua cella del carcere milanese di Opera, Italo Calvi, 56enne originario di Alpago; era recluso da due mesi e si era costituito a inizio giugno dopo la condanna definitiva per bancarotta. Doveva scontare una condanna di sei anni. A nulla sono serviti i tentativi degli agenti di custodia e dei sanitari del 118 fatti intervenire, di strapparlo alla morte. Calvi viveva in Germania da diversi anni, si era costituito dopo che la Cassazione aveva rigettato il suo ricorso rendendo così definitiva la condanna per bancarotta fraudolenta legata al fallimento della società Ic Group.

Aveva chiesto di poter accedere a misure alternative alla detenzione in carcere, ma la domanda era stata rifiutata.

I PRECEDENTI

A Calvi la giustizia aveva iniziato ad interessarsi nel 2008 quando venne arrestato su mandato del gip di Belluno nell'ambito dell'operazione Re Mida su un vasto giro di false fatturazioni ai danni di un istituti bancario. Nei guai finirono altre quattro persone. Le false fatturazioni dovevano servire ad ottenere forti anticipazioni di denaro grazie anche alla compiacenza di alcuni funzionari, una decina in tutto.

IL GIRO

I soldi sarebbero poi stati trasferiti in Svizzera, riciclati attraverso più operazioni finanziarie per tornare poi in Italia sotto forma di bonifici a favore delle società che facevano capo agli indagati, molte delle quali puramente di comodo e spesso intestate a prestanome. La "madre" di tutte queste società fittizie sarebbe stata la Ic Group di Paludi di cui era titolare Italo Calvi. La consistente liquidità che rientrava in patria veniva poi investita in operazioni immobiliari. Secondo l'accusa una delle menti dell'organizzazione era lo stesso Calvi cui venne sequestrata una Porsche intestata ad una fiduciaria svizzera, la Beta Service di Paradiso (Lugano), specializzata in gestioni patrimoniali, compravendite ed amministrazione di società off-shore. L'ammontare complessivo delle fatture false sarebbe stato di circa 10 milioni di euro, ma secondo la Guardia di Finanza la documentazione sequestrata poteva far emergere importi per un valore stimato di almeno 60, 70 milioni.

IL PROCESSO

Anni di indagini e di costi pesantissimi per le casse pubbliche, sono finiti nel 2018 in una bolla di sapone. Non doversi procedere per intervenuta prescrizione fu il verdetto del tribunale presieduto da Antonella Coniglio per quei capi di imputazione. Alla sbarra con altri 8 imputati c'era anche Italo Calvi che uscì da quel polverone pulito.

Ultimo aggiornamento: 20:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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