Oscar De Pellegrin solo 64esimo tra gli 87 sindaci più amati: «Colpa del caro bollette»

Martedì 11 Luglio 2023 di Lauredana Marsiglia
Oscar De Pellegrin

BELLUNO - Un esordio in sordina per il sindaco Oscar De Pellegrin eletto la scorsa estate alla guida di Palazzo Rosso con una lista di centrodestra. Nella graduatoria dei sindaci più amati d’Italia che esce dallo studio Governance Poll 2023, De Pellegrin si piazza al 64esimo posto (51% di gradimento) in tandem con il collega di Vibo Valentia che però ottiene 7 punti percentuali in più di gradimento.
Inevitabile il confronto con l’esordio a Palazzo Rosso di Jacopo Massaro (centrosinistra) che a soli 7 mesi dal suo insediamento schizzò al 10. posto nazionale, secondo a livello regionale dopo il veronese Flavio Tosi. In dieci anni di mandato Massaro toccò il “fondo”, si fa per dire, solo nel 2017 con un 47esimo posto, risalendo poi al 22esimo nel 2021.
Anche a livello veneto De Pellegrin resta fanalino di coda, dietro a Luigi Brugnaro di Venezia (63% gradimento) al 4. posto e Sergio Giordani di Padova (61%) al 6.
Il dato suona male tra le mura di Palazzo Rosso dove tra una riunione e l’altra il sindaco trova il tempo di commentare.


«Le classifiche - dice De Pellegrin - lasciano sempre il tempo che trovano. Sono troppe le variabili in gioco tanto che difficilmente la stessa rilevazione dà lo stesso risultato».
Il motivo di così scarsa attenzione per l’operato della giunta di centrodestra, secondo il sindaco, starebbe nel fatto che il primo anno di lavoro sarebbe stato “oscurato”, di nome e di fatto, dai costi dell’energia che avrebbero costretto il Comune a lavorare di forbice e cucito solo per far tornare i conti.
«L’anno corso - spiega - abbiamo investito tutto in bollette, operazione che non dà certo visibilità agli occhi della gente. Ma la mole di lavoro prodotta in questi mesi è stata imponente e se riusciremo a metterla a terra già da quest’anno allora credo, e spero, che si avrà una percezione diversa».
Alle classifiche fisarmonica, De Pellegrin, insomma, crede poco: «Meglio salire pian piano, su solide basi, posto che le classifiche spesso si tirano dalla parte voluta».

Lo studio Governance Poll 2023 ha preso in considerazione 87 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta, tranne il Molise dove si è votato a giugno. I Comuni non testati sono quelli che hanno eletto il sindaco a maggio-giugno 2023 o commissariati o retti dal vicesindaco, ecco perché non compaiono gli altri capoluoghi veneti. Le interviste sono state effettuate tra maggio e giugno 2023 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza. 
 

Ultimo aggiornamento: 07:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci