Dopo la tragedia si Sara ipotesi nuovi limiti per ponte Cadore

Sabato 18 Settembre 2021 di Davide Piol
L'incidente costato la vita a Sara Candeago
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PIEVE DI CADORE - Un tavolo coordinato dalla Prefettura per capire come ridurre la pericolosità sull’Alemagna, specie nel tratto che interessa il Ponte Cadore. Sarà attivato a breve e coinvolgerà tutti i soggetti interessati: da Anas (che ha la proprietà della strada), ai sindaci dei comuni limitrofi, alla polizia stradale. L’obiettivo è quello di mettere le basi affinché ciò che è accaduto lo scorso 9 settembre - quando la 19enne Sara Candeago, appena uscita dal lavoro, è stata centrata da una Mercedes che proveniva dalla direzione opposta riportando ferite mortali – non capiti di nuovo.
LA RELAZIONE
«Quando si è verificato l’incidente – ha raccontato il prefetto Mariano Savastano – abbiamo chiesto immediatamente una relazione alla polstrada sulla pericolosità di quel tratto. A breve sarà convocato un tavolo tecnico ad hoc». La questione è stata affrontata ieri mattina durante la visita del prefetto all’Unione montana del Centro Cadore. Una sorta di tour istituzionale che Savastano ha iniziato con l’intento di raccogliere le problematiche del territorio e valutare l’organizzazione della Protezione civile nelle singole realtà. 
LE CORSIE AL CONTRARIO
«Siamo partiti dalle criticità sull’Alemagna – ha spiegato Bepi Casagrande, sindaco di Pieve di Cadore – chiedendo un confronto, anche con la Polstrada, sulla doppia corsia di sorpasso per coloro che scendono verso Belluno. Abbiamo espresso la volontà di ragionare insieme per capire come cambiarla e portarla in salita». All’inizio, infatti, le corsie erano disposte in modo diverso. Due per chi saliva, una per chi scendeva. Poi, è stato deciso di invertire l’ordine e questo ha generato il caos. Il motivo è semplice: chi procede verso Belluno si trova in discesa e al momento della curva, nei pressi del Ponte Cadore, tende a essere portato verso l’esterno (cioè a sinistra della carreggiata) se non è in grado di modulare la velocità. È ciò che sarebbe accaduto anche il 9 settembre. Due Mercedes in fase di sorpasso si sono toccate e una delle due è finita nella corsia opposta dove stava arrivando la Renault Clio di Sara Candeago che non è riuscita a evitarla.
L’IPOTESI VELOX
«Si è parlato anche di auto-velox – ha continuato Casagrande – partendo però dal presupposto che disgrazie come quella di qualche giorno fa accadono, ancora prima che per problemi legati alla viabilità, per la responsabilità delle persone». Le gente, su quel tratto, corre. Non solo nei fine settimana, ma quasi sempre: «Una scena l’ho visto anch’io l’altro giorno mentre salivo in galleria. Un camion ha cercato di superare altri camion. Di chi è la colpa in questo caso? Della galleria o dei due criminali alla guida dei mezzi?». Presente all’incontro anche il sindaco di Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro: «Abbiamo segnalato le problematiche e il prefetto ha preso atto, anche se aveva già tutte le informazioni del caso. Si è dimostrato molto attento e disponibile nei nostri confronti. A breve faremo un incontro specifico su quella strada come avevamo chiesto». Le soluzioni che possono essere messe sul tavolo della Prefettura sono diverse: dalla corsia di sorpasso in salita, all’auto-velox, alla riduzione del limite di velocità.
LETTERA MORTA
«L’importante – ha sottolineato Svaluto Ferro – è sedersi al tavolo e capire cosa si può fare, coinvolgendo anche Anas.

A noi premeva far presente ciò che abbiamo rilevato, ossia la pericolosità di quel tratto di strada». Una situazione, quella sull’Alemagna, che qualche anno fa i sindacai avevano già segnalato. Erano seguiti incontri, idee ed erano state addirittura delineate le azioni da porre in essere per risolvere il problema. «È rimasto tutto lettera morta – ha concluso il sindaco di Perarolo – Le proprietà della strada non sono dei Comuni. Mi rendo conto che gli interventi hanno un costo ma la sicurezza delle persone viene prima di tutto».

Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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