Saccheggiate sei villette in poche ore, un raid anche con un ragazzino in casa

Domenica 28 Novembre 2021 di Lauredana Marsiglia
Una delle case devastate dai ladri
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ALPAGO - Un vera rappresaglia compiuta tra le 17 e le 19 di venerdì 26 novembre, entrando sfrontatamente in sei case, in un'occasione ignorando anche la presenza di un ragazzino e del vcane. La banda dei furti si è mossa tra le frazione di Pieve e Tignes. Una donna è riuscita anche a vederne uno in azione. Munito di pila e con un berretto in testa, a volto scoperto, stava perlustrando un’abitazione in  centro a Tignes con l’intento di entrare.

Ma l’accensione automatica della luce, innescata da una fotocellula, ha richiamato l’attenzione della donna che lo potuto vedere. 


«Si è girato d’improvviso verso di me - racconta la testimone - ed è fuggito verso il prato. Ho avvisato la proprietaria che però ha preferito non dare peso a quella presenza. Oggi, sapendo quello che è successo, sento il rimorso di non aver chiamato i carabinieri come avrei voluto fare subito se non fosse stato per la contrarietà della proprietaria che non voleva mettere in allarme la figlia. Purtroppo se lo rivedessi non saprei riconoscerlo. Era alto, senza barba e aveva un berretto chiaro e una pila».

Uno dei colpi più violenti si è consumato a Tignes, nella villetta di M. D’A., anche qui in pieno centro.
«La casa - racconta il proprietario - è rimasta senza nessuno per una ventina di minuti, quanto è bastato per trovare tutto sottosopra. Non siamo nemmeno riusciti ad entrare dalla porta che i ladri avevano sbarrato per evitare che qualcuno entrasse mentre stavano mettendo tutto a soqquadro. Hanno rovistato ovunque, scardinando persino i cassonetti delle persiane. Tutto è stato tolto da cassetti e armadi e ammassato a terra, sui letti e sui divani. Un disastro. Quando siamo rientrati, verso le 19.40, abbiamo trovato tutte le finestre aperte e le luci accese. E il disastro». Il bottino è stato consistente in ori e gioielli.

Il raid ha toccato altre tre villette di Tignes. In un'altra i ladri sono entrati mentre in casa si trovava uno dei figli dei proprietari. In compagnia del cane stava guardando la televisione. Non si sarebbe accorto di nulla. Anche qui i malviventi hanno forzato una finestra. Poi sono saliti verso via Santa Lucia dove hanno setacciato tutte le villette a caccia di quelle che non davano segnali di presenza all’interno. In una di queste, sono entrati arrampicandosi al primo piano attraverso la gronda, poi hanno scardinato una portafinestra e anche qui si sono dati da fare rovistando persino dietro i quadri. «Mi hanno portato via un anello con brillanti - spiega la proprietaria - che avevo lasciato sopra il comò con l’intento di portalo ad aggiustare. Non c’era molto altro da portare via. Non teniamo mai soldi o cose di valore. Hanno lasciato fango ovunque, camminando persino sopra il letto». Altri due colpi sono stati messi a segno a Pieve, colpendo altrettante villette. In una è stata persino sfondata la porta d’ingresso. Tutto è sempre avvenuto approfittando dell’assenza dei proprietari.

Ieri mattina, alla stazione dei carabinieri di Puos, c’era la fila per presentare denuncia. E’ possibile che i colpi siano stati anche di più e probabilmente altri sono falliti. In paese serpeggia paura e rabbia e già si parla di organizzare ronde. Entrambe le frazioni hanno il cosiddetto “Controllo di vicinato”, reclamizzato con tanto di cartelli agli ingressi degli abitati, ma evidente, dopo un anno di calma dovuta al lockdown del precedente autunno-inverno, la tensione di tutti era calata. «Dobbiamo rialzare la guardia - afferma preoccupato il sindaco Alberto Peterle -. Lo scorso anno è stato tutto tranquillo e questo ha fatto passare in secondo piano il fenomeno che quest’anno si è ripresentato. Ne parleremo anche con i carabinieri. E’ evidente che questa gente deve essere in parte inserita nel tessuto sociale per conoscere così bene dove colpire». Intanto i carabinieri indagano. Ma si sa che contro i furti le soluzioni sono sempre inadeguate: anche quando le forze dell’ordine riescono a rintracciare i responsabili, la magistratura li rimette subito in libertà. E tutto ricomincia.
 

Ultimo aggiornamento: 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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