I segreti di Kristian Ghedina, le piste dei Mondiali di Cortina e quel salto di 60 metri che ha il suo nome

Sabato 6 Febbraio 2021 di Marco Dibona
I segreti di Kristian Ghedina, le piste dei Mondiali di Cortina e quel salto di 60 metri che ah il suo nome

«La Tofana è la mia casa. Fin da piccolo partivo direttamente dall'uscio, con gli sci ai piedi, per raggiungere queste piste». Kristian Ghedina abita a Ronco, alle pendici del Col Druscié, dove i prati prolungano la storica pista A, delle Olimpiadi 1956.

Oggi Ghedo è uno dei volti dei Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021, con la sfortunata Sofia Goggia, dopo una lunga carriera in Coppa del mondo, vincitore di tredici gare e di due medaglie mondiali. Come tutti i ragazzi d'Ampezzo, anche Kristian ha cominciato sciando dietro casa: «Ricordo le discese da ragazzo con Alberto Ghezze, oggi responsabile area sportiva di Fondazione Cortina 2021, che ho sempre considerato mio mentore e guru per lo sci. Oppure quando, dopo gli impegni scolastici e con lo sci club, correvo a prendere l'ultima corsa della Freccia nel Cielo sino a Ra Valles: l'ultima discesa della giornata da lassù era per me una vera libidine. Da Col Druscié amavo scendere lungo la vecchia pista che incrociava la strada del Lago Ghedina: in assenza di traffico, il massimo del divertimento era prendere la rincorsa e saltarla!».


GHEDINA JUMP

Kristian conosce palmo a palmo tutti i tracciati dei Mondiali, ne ha visto, vissuto e indirizzato i cambiamenti degli anni scorsi, per adattare le vecchie piste alle esigenze dei Mondiali: «Ho sempre amato tutto il comprensorio di Tofana e Druscié. Ancora adesso ci vado volentieri. Sono tutte piste con una buona pendenza, che ti consentono di mantenere la velocità, se tiri le curve, perché la gravità ti porta in basso. È questo il bello. Decidi tu se scendere in velocità, oppure se tenere: in questo caso diventa tutto più impegnativo per il fisico. Sin da piccolo amavo fare il giro completo, l'Olympia, il Canalone, affrontare la Vertigine Bianca e i Labirinti, che battevano poco. Sul Druscié facevo sempre la A, che adesso è stata allargata e ridisegnata per gli slalom, quello femminile di sabato 20 febbraio e quello maschile, che chiuderà i Mondiali domenica 21. È diventata più interessante anche la B, hanno tagliato il piano, con una variante, e adesso è molto bella anche per il turista, per lo sciatore medio».


Ogni tracciato ha un segno lasciato da Kristian. Sulla pista Olympia ha vinto la sua prima gara di Coppa, sabato 3 febbraio 1990, a far impazzire Cortina, ad iniziare una storia che prosegue ancora oggi. Sulla nuova Vertigine hanno previsto il Ghedina Jump, un salto spettacolare e lungo: «Ho chiesto che si volasse per almeno sessanta metri, altrimenti non avrei dato il consenso a usare il mio nome», scherza Ghedo, col suo largo sorriso. «La nuova Vertigine può essere molto divertente. Nessuno la conosce davvero, si scoprirà solamente la prossima settimana, con gli allenamenti della discesa libera maschile. È stata usata due anni fa, per i campionati Italiani, ma lì era stata preparata per far scendere anche i ragazzi più giovani. Questa volta accoglie i migliori al mondo, quindi sarà diversa. Una pista cambia con la tracciatura e con il trattamento della neve: questo crea le difficoltà, questo fa la differenza. Oggi i liberisti sono abituati a piste estreme, sempre più difficili. La Vertigine non è così; è un buon compromesso, anche perché non è tra le più lunghe. Comunque la parte centrale, con i due salti Vertigine e Ghedina, può essere davvero interessante».
Dagli uomini alle donne: «Tutte le atlete conoscono benissimo l'Olympia, che accoglie le gare femminili di Coppa dal 1993. È una pista che va benissimo per tutte le specialità, dalla discesa libera, con lo spettacolare passaggio dello Schuss, al supergigante, al gigante».


MURI LUNGHI

L'ultima novità è la rinnovata Labirinti, disegnata la scorsa estate, sul tracciato storico di un vecchio impianto di risalita: «Sulla Labirinti ci sarà il tratto iniziale del gigante maschile, ai Mondiali: sarà molto bello, spettacolare, perché si vede bene anche dalle tribune del traguardo. È davvero un peccato che quest'anno non ci potrà essere il pubblico», si rammarica Kristian.


Tutta l'area sciistica sarà coinvolta, con le piste del Col Druscié, che accoglieranno gli slalom e garantiranno agli atleti il riscaldamento e gli allenamenti: «Il Col Druscié viene valorizzato da questi Mondiali, con la nuova cabinovia, che ha sostituito il primo tronco della funivia Freccia nel Cielo e la vecchia seggiovia di Colfiere, ma soprattutto con la nuova strada, che non incrocia più le piste. È sempre stato bello, questo colle, ma adesso è migliorato ancora. Sciare qui è speciale per la pendenza in mezzo al bosco e i salti tra le rocce».
Kristian ha ancora un sorpresa, una rivelazione, sulla sua pista preferita, nell'area sciistica di Tofana, che però non sarà utilizzata per i Mondiali: «Mi piacciono tutte le piste, ma la Forcella Rossa ha un quid in più, perché permette di affrontare curve in conduzione senza perdere troppa velocità, grazie a due muri molto lunghi e una pendenza elevata. Qui, inoltre, la neve naturale e l'altitudine permettono di sciare in buone condizioni fino a fine stagione».

Ultimo aggiornamento: 17:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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