Jovanotti a Feltre per la 24 Ore: «Non ero mai stato qui, è una città meravigliosa»

Domenica 11 Giugno 2023 di Daniele Mammani
Jovanotti a Feltre per la 24 Ore: «Non ero mai stato qui, è una città meravigliosa»

FELTRE - «È bellissima Feltre! Oh ragazzi! l’Italia stupisce sempre. Non ero mai stato a Feltre, ma in questa città qua dici: che meraviglia!». A parlare è Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti arrivato a Feltre venerdì con la sua solarità e quella capacità contagiosa di portare allegria. Ha iniziato la sua carriera di cantante alla fine degli anni ‘80 grazie al “solito” Claudio Cecchetto e da allora ha attraversato i decenni come fosse un pittore che vive i propri periodi di pittura differenti. Ora, Jovanotti è uno famoso perché cantante e anche per la sua passione per la bicicletta resa famosa dai suoi viaggi immortalati nella docuserie Aracataca, visibile su Raiplay. Cherubini è arrivato a Feltre grazie all’amicizia con Paolo Kessisoglu che gli ha proposto di vestire i colori della sua squadra 24 ore e dell’associazione “C’è da fare”. Ha corso venerdì sera e postato sul suo Instagram il turno in cui avrebbe corso sabato mattina: dalle 5 alle 6. Feltre all’alba si è riempita di fan che hanno potuto anche cantare con lui. Jovanotti si è immerso a piè pari nel clima di Feltre. Al termine del turno di pedalata, davanti al Battistero, ha rilasciato un’intervista, in onda oggi su Rai 2 a Piegiorgio Giacovazzo, giornalista Rai in corsa con i colori della formazione Otb di Renzo Rosso.


Non era mai stato a Feltre. Cosa ne pensa della città?
«Un meraviglia, è pazzesca! In casi come questi la bici ti fa vedere l’Italia in un modo completamente nuovo. La lentezza di arrivare con i pedali è fantastica. E ripeto che Feltre è una città bellissima».


Abbiamo visto che Jovanotti pedala veramente (21 giri nel turno serale e 18 in quello dell’alba con una media di 3’10” a giro).
«Non sono competitivo, perché questa non è la mia specialità. Pedalo bene perché sono allenato. Faccio circa 10 o 12 mila chilometri l’anno, ma non tengo il conto perché non sono attento ai dettagli. Mi piace pedalare. È l’altra faccia della mia identità, il centro dell’attenzione. A me piace stare in mezzo al casino, fare concerti fa parte della mia vita, quella principale. La compenso e la nutro con la solitudine della bicicletta, con l’idea di andare a fare dei viaggi. Abito in Toscana e quando esco dopo pochi chilometri sono in Umbria, il poco traffico, le strade tranquille. E se posso esco tutti i giorni, 5 o 6 volte la settimana».


La bicicletta è fonte di ispirazione?
«Spesso lo è stata. Quando ho l’idea di una canzone, mi manca un testo, una parola, una chiave e sono in bicicletta spesso mi fermo e prendo appunti. Ho scritto delle canzoni in bicicletta, per esempio “Il più grande spettacolo dopo il big bang”, tutto il testo. Siccome è una lista, l’ho compilata con un giro in bicicletta».


Non si è mai sottratto a un selfie.
«È questione di carattere. Qualcuno si infastidisce, altri no. Questo è il mio modo di stare in mezzo alla gente».


Ha corso con i colori dell’associazione C’e da fare.
«C’è da fare raccoglie fondi per aiutare i ragazzi con problemi legati al disagio che devono essere affrontati con competenza. Con la pandemia il problema si è aggravato. Questa associazione è fatta di persone molto serie che daranno un grande contributo».

Video

Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci