Dai palazzi in centro storico all'ex farmacia: prezzi stracciati, ma nessun acquirente. Il Comune si affida alle aste giudiziarie

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Eleonora Scarton
Le ex pescherie vanno all'asta

FELTRE - Le alienazioni dei beni del comune di Feltre? Ora passano per l'istituto vendite giudiziarie con l'obiettivo di rendere l'azione più incisiva e soprattutto che porti frutti concreti. È innegabile infatti che ci sono beni, soprattutto immobili, presenti da tantissimi anni all'interno del piano delle alienazioni e che nonostante possano anche avere un interesse non riescono ad essere venduti.

La giunta Fusaro ha quindi deciso di cercare una nuova strada per raggiungere l'obiettivo.

I BENI
Il comune di Feltre ha numerosi immobili da vendere, ma non riesce a farlo nonostante siano anche di particolare interesse. Pensiamo, per esempio, alle ex pescherie di via Roma. Una struttura che necessita di profondi interventi di ristrutturazione ma che si trova in centro città e potrebbe avere delle potenzialità interessanti. C'è poi il fabbricato ex fratelli Trento, un immobile che ha tanti limiti, perché diroccato e vincolato, ma anche tante potenzialità soprattutto per la zona centrale in cui si colloca, ossia dietro al Duomo, proprio nel cuore della città. Ci sono poi immobili che non versano in condizioni pessime, anzi, sono in buono stato di manutenzione e che si trovano nelle zone periferiche della città; vengono in mente l'ex ambulatorio e l'ex farmacia di Villabruna. Il tutto in vendita a prezzi che non sono esorbitanti. Eppure nessuno li vuole. Giacciono nel piano delle alienazioni di Feltre da anni, ma soprattutto sono un "peso" per l'amministrazione comunale in termini di sicurezza e di risorse bloccate.

LA DECISIONE
La giunta Fusaro ha deciso di tentare una nuova strada per sbloccare la situazione. Come si legge nella determinazione, «Il Comune di Feltre, a seguito di compiute disamine e valutazioni anche nell'ambito di una più ampia e complessa programmazione economico-finanziaria dell'Ente rileva annualmente, all'interno del piano triennale delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari, l'esigenza di dismissione di una parte del proprio compendio immobiliare in quanto ritenuto non strategico e funzionale alle proprie esigenze e a quelle della collettività, ritenendo al contempo che possa attendibilmente essere oggetto di una rivalorizzazione in ordine alle specifiche esigenze nella sfera privatistica». A fronte di ciò quindi il Comune ha negli anni aperto diverse aste, ma ciò che è stato venduto è solo una minima parte. «In ordine alla necessità di cercare di valorizzare al meglio le attività volte alla dismissione si legge ancora nella determina - l'Amministrazione intende ricercare lo stimolo all'acquisto con l'ausilio di un soggetto qualificato, non solo per conoscenze e prassi commerciali ma anche per sensibilità delle specifiche caratteristiche delle vendite competitive all'asta, soggetto individuato nell'Istituto Vendite Giudiziarie di Belluno, opportunamente strutturato con personale e mezzi nonché rodato per strategie commerciali di vendita».

L'istituto vendite giudiziarie ha manifestato la disponibilità all'assunzione dell'incarico che prevede la gestione e il coordinamento dell'idonea pubblicità delle vendite competitive attraverso canali telematici a larga diffusione, il dare riscontro alle richieste di informazioni pervenute e alle richieste di visione dell'immobile e seguire tutta l'asta (dalla seduta alla redazione del verbale all'aggiudicazione eventuale).

TEMPI E COSTI
In termini economici l'accordo prevede un compenso forfettario del 2% sul prezzo di aggiudicazione/realizzo di ciascuna unità immobiliare oltre all'Iva per ogni asta conclusa con aggiudicazione, un compenso fisso di 500 euro oltre iva per ogni asta conclusa senza aggiudicazione e le spese di pubblicità. Tale accordo scadrà nel dicembre del 2026.
 

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