Il riscatto di De Pellegrin, diventa sindaco nel giorno dell'incidente che 38 anni fa lo ha costretto in carrozzina

Martedì 14 Giugno 2022 di Federica Fant
Oscta De Pellegrin

BELLUNO - Mancano 20 minuti all'una di oggi, 14 giugno: il ministero che per tutta la giornata ha tenuto con il fiato sospeso la città, decreta il vincitore. 50,73 per cento. Oscar De Pellegrin è il nuovo sindaco di Belluno. Non serve il ballottaggio. Dopo una giornata di brindisi ma tutti con grande moderazione perché ostacolati dall'assenza di numeri ufficiali ci si può lasciare andare. «Mia moglie mi ha chiamato prima, mi ha detto: sai che se vinci dopo la mezzanotte, quella è una data importante». Trentotto anni prima Oscar De Pellegrin aveva avuto l'incidente che inevitabilmente ha cambiato la sua vita. Ma da quel momento ha saputo trarre anche le cose positive.

Le vittorie, la soddisfazione avuta nell'associazionismo. E ora, 38 anni dopo, quella di rivestire la carica più prestigiosa della sua città.

L'ANNUNCIO
Poco prima di avere l'ufficialità del 34esimo seggio scrutinato parla con i suoi. In dialetto si raccomanda di non infierire con gli avversari sui social. In linea con i dettami che ha seguito e ha chiesto di perseguire anche a chi la campagna elettorale l'ha fatta con lui. L'Ascolteria ieri era un porto di mare: dalle 14.30 gente che andava e gente che veniva. I più hanno stazionato ore e ore. De Pellegrin è arrivato verso le 14 con Marco D'Incà, Stefano Perale e Franco Roccon.

NERVI SALDI
Calmo, tranquillo. Jeans e camicia bianca ben stirata. Sorriso sulle labbra, come ha abituato i cittadini in questi ultimi mesi. Per l'Ascolteria sono passati tutti: leader dei patiti, i portavoce dei civici e molte persone. Curiosi entravano a chiedere a che punto erano le proiezioni. Oscar De Pellegrin non ha risparmiato battute di ogni genere. Ha strappato risate a tutti. Verso le 15.45 i primi dati. Incoraggianti. Ma la sua linea è stata quella della prudenza, linea mantenuta fino a dopo la mezzanotte. Verso sera il primo brindisi, alcune roccaforti che spesso erano state riserva di coalizioni di centro sinistra sono state conquistate dalle sue liste.

IL RUOLO DELLE LISTE
La sua civica, la lista rappresentativa del sindaco è stata quella più premiata. In molte occasione ieri De Pellegrin si è complimentato con questo o quel candidato, consapevole che tutti hanno dato il massimo per arrivare a un risultato pieno fin dalla prima occasione utile: il primo turno. Verso le 17 la prima suonata di clacson della moglie Edda e del figlio Marcel, che si sono poi fermati un po' con il candidato sindaco solo più tardi. Baci e abbracci, parole di conforto che hanno dato ancora più umanità al momento di ieri. Un momento di festa in cui si è sentito già parlare di politica, del cambio di passo della città. Arriva Paolo Gamba e De Pellegrin: «spostati sul marciapiede, Paolo, che poi non vorrei ti facessi male». Questo l'approccio di De Pellegrin, che guarda sempre più in là del suo naso. Il piglio di chi sta per diventare sindaco. Una pacca di spalla a Franco Roccon, al computer ad aspettare i dati dai seggi: «Grazie per questo lavoro. Aspetta che ti porto da bere».

I CITTADINI
Arrivano due anziani, che si presentano e fanno sapere di essere passati per dare supporto. Piove. Piove fortissimo. L'acqua quasi entra nell'Ascolteria, la sua sede elettorale, e subito Stefano Perale cerca una scopa per spazzarla fuori «grazie Stefano, altrimenti la gente rischia di scivolare e farsi male». Nel frattempo arrivano i dati, vengono inseriti nel programma excell della coalizione. Telefonate che si susseguono. Ogni seggio conquistato sono urla di compiacimento e il motivo per far festa. Arrivano i dati di Castion, Visome, del centro città. Cresce l'emozione ad ogni minuto. Ma De Pellegrin mantiene sempre la calma. È l'ultimo dei suoi ad alzare le braccia al cielo ad esultare. È uno sportivo, e lo sa che nello sport chi alza le braccia al cielo prima della riga del traguardo rischia la beffa sulla fettuccia. Prima di esultare lui vuole conferme, certezze. Dati incontrovertibili.

L'ANGOSCIA
Arrivano le 20 e pare che si vada al ballottaggio per 82 voti. Non è una doccia gelata ma quasi. La festa si placa. Si fa il silenzio. C'è delusone. Invece una telefonata al segretario comunale fa capire che no, c'è ancora una speranza. E così si aspetta pazientemente lo soglio ufficiale dei seggi. Sezione dopo sezione il margine si conferma, i dubbi svaniscono. La giornata finisce, e il brindisi finalmente diventa una festa senza timore di docce gelate. «Ringrazio questa grandissima squadra che ha lavorato in questi mesi e voglio rassicurare i cittadini: non li deluderemo sicuramente». Tra poche ore la proclamazione a sindaco. Chissà se ci sarà il tempo per passare per dormire qualche ora.
 

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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