Droni in volo su strade e rotatorie: «Così creiamo il nuovo piano del traffico»

Giovedì 18 Gennaio 2024 di Federica Fant
Droni per monitorare il traffico

BELLUNO - La mobilità delle vie di scorrimento del capoluogo va migliorata. Lo sa bene il vicesindaco Paolo Gamba che ha scelto di integrare il Piano di Assetto del Territorio (Pat) con un'analisi dettagliata (che mancava) commissionando il Piano generale del traffico urbano (Pgt).

Nei mesi estivi sarà avviata una sorta di «sperimentazione per capire come decongestionare il traffico o su come far transitare meglio i veicoli», ma l'assessore all'Urbanistica è chiaro: «Un conto è fare cose nuove e un altro è trovare soluzioni già attuabili». E naturalmente l'amministrazione comunale spinge sulle seconde. Nel frattempo Gamba a sapere la tempistica per conoscere i dettagli del Piano generale del traffico urbano (Pgtu). Per dettare le linee di azione ci darà un percorso ben preciso.

L'AVVISO
«In questi mesi ci potranno essere droni sopra le rotatorie o nei punti sensibili che filmeranno la situazione specifica da zona a zona. Queste analisi servono per avere un quadro definitivo sui vari tipi di mobilità: quella di transito, quella che si ferma, quella legata alle due ruote piuttosto che quella dei messi pubblici. Attenzione sarà dedicata ai sistema di sosta e alla segnaletica», anticipa l'assessore. Saranno presi in considerazione i soggetti che sono interessati alla mobilità e alla viabilità in senso stretto per valutare gli aspetti legati al trasporto pubblico, alle piste ciclabili, ai parcheggi.

LE TAPPE
Entro il 23 marzo l'amministrazione si aspetta una definizione del quadro conoscitivo del Piano da parte della società che lo sta predisponendo. Dopo di che, fino al 21 luglio, ci sarà un coinvolgimento con i portatori d'interesse: quindi i soggetti che si occupano del trasporto pubblico locale (Dolomitbus), ma anche singoli cittadini, associazioni che promuovono le ciclabili (pensiamo alla Fiab) piuttosto che altre associazioni (o partiti come il Circolo Oltrardo del Pd) che propongano formule di mobilità sostenibile (comitati). Con il 2025 «si arriverà ad un documento definitivo».

IL PRECEDENTE
Un'esigenza, quella di sistemare il nodo sulla mobilità, dettato anche dal fatto che il «Comune ha il Piano del traffico, ma è molto vecchio: risale infatti agli anni 2004-2005. Il successivo studio De Beaumont, infatti, si riferiva solo all'analisi dell'impatto che avrebbe avuto sulla viabilità cittadina la chiusura del ponte degli alpini per i lavori di manutenzione», fa sapere Gamba. E lo aveva commissionato proprio l'attuale vicesindaco quando era assessore con Antonio Prade sindaco.

LA MAPPA
Quali i punti nevralgici? Le zone su cui porre attenzione sono «certamente quella di San Gervasio in prossimità del passaggio a livello, ma anche Mussoi e via Vittorio Veneto». Gamba sta impostando anche il «ragionamento del trasporto a chiamata. Un aspetto che servirà per capire come semplificare la mobilità e la viabilità. Abbiamo momenti di punta quotidiani (derivati dal traffico per raggiungere le scuole o i luoghi di lavoro), ma anche momenti stagionali (pensiamo a chi scende dalla montagna in estate ed in inverno». Sulla strada interna della Veneggia l'assessore Paolo Gamba è chiaro: «Esiste già, ma dove si collega? Alla rotatoria di Nogarè o verso Cavarzano, questo implica che i veicoli sono portati in quelle direzioni e ci si trova al nodo del ponte degli Alpini». La famosa bretella che dovrebbe congiungere Chiesurazza a Marisiga non è contemplata nel Pat «e dal punto di vista pratico il progetto non è mai esistito. Un conto è fare cose nuove (anche se quella zona ora è più urbanizzata rispetto ad un tempo), un'altra è trovare soluzioni già attuabili». Infine, legato alla viabilità c'è la questione dei ponti: il sogno di quello di San Pietro in Campo e l'impegno per cercare i milioni che servono per realizzare il ponte sul Piave che sostituirà il bailey.
 

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