Riparte la scuola: Dolomitibus senza autisti costretta a mettere al volante gli impiegati

Giovedì 14 Settembre 2023 di Giovanni Santin
Studenti in stazione

BELLUNO -  La Dolomitibus mobilita impiegati e meccanici per condurre gli autobus, evitando la paralisi nel primo giorno di scuola. All’appello mancano infatti 60 dei 180 autisti in pianta organica e all’orizzonte non si vedono buone prospettive. Salari troppo bassi e orari troppo lunghi, denunciano i sindacati, che chiedono aiuto al prefetto per uscire dall’impasse, che non è solo di difficoltà di relazioni tra azienda e sindacati, ma di tenuta del servizio. «Si chiama Tavolo di raffreddamento - spiega Alessandra Fontana, segretaria Filt-Cgil - al quale abbiamo chiesto che siedano anche Provincia e Comune di Belluno».

L’incontro è in agenda per lunedì 18.

Emergenza autisti non stop

«Continua l’emergenza autisti - ammette una nota di Dolomitibus -. Nel primo giorno di scuola siamo riusciti a garantire tutte le corse che riguardano il trasporto scolastico, negli orari chiave per gli studenti nel tragitto casa-scuola-casa. E farà lo stesso nei prossimi giorni. Al momento l’azienda sta lavorando per coprire tutte le tratte, facendo fronte alla carenza di autisti anche richiamando al volante meccanici e altri dipendenti amministrativi provvisti di patente e titoli Cqc. Proprio per questo, ieri, si è trovata costretta a non garantire alcune corse, concentrandole negli orari di morbida e nelle tratte meno frequentate. Con lo stesso meccanismo intende operare nei prossimi giorni, cercando di ridurre il più possibile disagi che sono inevitabili in una situazione emergenziale».
Sul fronte sindacale, spiega Fabio Scopel (Faisa Cisal), «i rapporti con l’azienda sono talmente freddi che ci siamo rivolti al prefetto: a breve lo vedremo perché ci aiuti a trovare dei punti di incontro». 

Corse mancate, quando l'ultima volta?

«Solo in un’altra occasione ci siamo trovati a questo punto - prosegue Scopel -, ovvero quando, dal 15 ottobre 2021, venne il green pass. Ma allora la crisi fu determinata da una legge che costrinse improvvisamente a casa quei lavoratori che non vollero adeguarsi».
A colpire non solo l’utenza ma anche i lavoratori è stato il fatto che l’annuncio della soppressione di alcune corse sia arrivato solo nella tarda serata di martedì, cioè a poche ore dal disservizio procurato. Per cui Scopel può tranquillamente dire: «Anche se non ho informazioni dirette circa problemi nel territorio in concomitanza con il primo giorno di scuola, questi non possono essere mancati: vista la situazione è inevitabile». 

La ricetta del sindacato

La conferma arriva da Feltre dove un giovane utente segnala che ieri mattina non sono mancati i disagi con studenti rimasti a terra per la carenza di navette che li portassero nelle rispettive scuole dove poi sono arrivati con altri mezzi, di fortuna. «Siamo arrivati a questo punto - prosegue il sindalista - perché corriamo da tempo su un piano inclinato. Da tempo noi dicevamo all’azienda che procedendo in questo modo saremmo andati a sbattere, ma non ci hanno ascoltato. Ora siamo andati a sbattere». La ricetta del sindacato non è nuova ed è chiara: «È un problema di soldi, cioè di paghe e le nostre sono bassissime. La penuria di autisti non è solo di Belluno, ma è chiaro che per convincere una persona a trasferirsi qui, in una provincia difficile come la nostra, essa deve essere incentivata; diversamente continuerà a scegliere di trasferirsi altrove. Per capirci: anche Verona ha gli stessi problemi nostri, ma in misura minore».
Ecco quindi la strozzatura in cui Dolomitibus si trova in questo momento: a fronte dei 180 autisti necessari, l’azienda ne ha solo 120. Deriva da questa situazione la necessità di cancellare alcune corse degli autobus nella città capoluogo per dirottare il personale sulle linee cosiddette scolastiche. «Sono molti anni che denunciamo la mancanza di personale frutto dei salari troppo bassi, ma siamo sempre stati ‘rimbalzati’. Perché è chiaro che un lavoratore di fronte ad una paga di 1.200 euro in Dolomitibus e 1.500 euro in Luxottica, sceglie sempre la seconda opzione. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è semplicemente accaduto ciò che noi abbiamo paventato da tempo». 

L'organizzazione del lavoro

Scopel aggiunge: «Da ricordare che l’organizzazione del nostro lavoro è particolare: siamo impegnati anche per dodici ore, sei giorni alla settimana, ma poi il servizio effettivo è solo di sei. E, fatta eccezione per le due settimane estive, non abbiamo nemmeno la possibilità o facciamo fatica a prendere ferie se abbiamo una visita in ospedale o, per esempio, la recita a scuola di un figlio». Sono tutti punti di frizione con l’azienda che il sindacato non riesce a risolvere. Sul tavolo, fra l’altro, il contratto integrativo fermo dal 2008 e ben 700mila euro usati per Investi Scuola, ma che erano stati dichiarati non utilizzabili per gli stipendi. Naturale, a questo punto, la richiesta di un incontro con il prefetto perché faccia da mediatore. 
Dolomitibus, intanto, resta in stato di emergenza.
«Giorno dopo giorno - prosegue la nota dell’azienda - informeremo gli utenti attraverso i nostri canali social, con la lista delle corse non garantite. Nel frattempo l’azienda sta lavorando anche per far rientrare il problema della carenza degli autisti. A breve partirà una classe di Academy di almeno dieci persone finalizzata alla formazione di autisti di linea, nelle prossime settimane arriveranno tre autisti da altre aziende del nostro gruppo per supportarci, e, appena possibile, come ogni anno con l’avvio del servizio invernale, si passerà a dei quadri orari definitivi e stabili».

Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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