Il rifugio Pian di Cengia in bilico fra Veneto e Bolzano: le carte della Serenissima

Lunedì 21 Febbraio 2022 di Gianfranco Giuseppini
Il rifugio Pian di Cengia in bilico fra Veneto e Bolzano: le carte della Serenissima

AURONZO - La questione è nota da tempo. Ma non per questo ha smesso di far discutere: il rifugio Pian di Cengia, che fa parte della classica Camignada poi siè refuge, insiste sul territorio del Comune di Auronzo di Cadore quindi della Provincia di Belluno e della Regione Veneto oppure su quello del Comune di Sesto Pusteria e quindi della Provincia di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige?


L'INGHIPPO

A ben vedere, al di là delle implicazioni amministrative, si tratta più una curiosità che non un contendere fra comunità confinanti di cui non esiste traccia di contesa aperta. A manifestare tale interrogativo sono soprattutto i frequentatori più assidui dei sentieri in quota oltre che a suo tempo da qualche amministratore locale e da appassionati della storia patria, in particolare della Grande Guerra, dove Pian di Cengia e relativa forcella costituiva la linea del fronte dolomitico.

Lo testimoniano le numerose trincee e camminamenti e un monumento detto Obelisco degli Artiglieri a memoria di 12 vittime militari appartenenti al 10. Reggimento Artiglieria da Fortezza, 68a Batteria, sepolti da una valanga il 25 febbraio del 2016.


LE CARTE DELLA SERENISSIMA

A chiarire e risolvere il dilemma viene in aiuto la cartografia e la documentazione ufficiale prodotta dalla Serenissima. Difatti nel Piano d'Area di Auronzo-Misurina per quanto riguarda il sistema delle infrastrutture e della valorizzazione turistica, approvato dalla Regione Veneto nel luglio del 1999, il rifugio è chiaramente collocato, seppur per poco, dentro i confini della Val d'Ansiei. Quanto alla relativa documentazione regolatoria in materia urbanistica il Pian di Cengia appare chiaramente nell'elenco dei numerosi rifugi insistenti nel Comune auronzano. Altra notazione, il rifugio non compare nelle mappe catastali del territorio auronzano come invece gli altri della vallata. Ben diversa è la situazione sul versante altoatesino quanto a visibilità turistica. Sarà che il proprietario del rifugio è della famiglia Niederbrunner Innerkofler costruito a metà degli anni '60 e che l'eccellente gestione dal 1979 è della famiglia Rogger, ambedue di Sesto Pusteria, fatto sta che in diversi siti internet turisticamente più consultati il riferimento è altoatesino. D'altra parte, consultando le innumerevoli mappe geografiche digitali, dove per altro si notano eclatanti svarioni come la collocazione del Parco delle Tre Cime a buona parte della Val d'Ansiei, solamente quella di Google Maps vede inserito correttamente il rifugio in area veneta.


IL PRECEDENTE

A far discutere in questi giorni è stato un altro caso analogo: il Comune di Canazei ha infatti chiesto chiarimenti sul confine fra le province di Trento e Belluno a Portavescovo. Lassù, a 2.478 metri il rifugio Luigi Gorza da che mondo e mondo è in territorio di Livinallongo. Ma ora è conteso da Trento. «Forse - ha ironizzato il sindaco Leandro Grones - più per una questione di cassa che di verità storica».

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