Rifiuti edili abbandonati nella discarica sequestrata

Martedì 25 Agosto 2020 di Olivia Bonetti
I rifiuti edili abbandonati nella discarica Sap di Fonzaso gà sotto sequestro: indagano i carabinieri
Discarica senza fine. Sembra essere così per la Sap di Fonzaso, sotto sequestro da mesi e passata per il fallimento scattato a marzo e le manette per i fratelli soci Remo e Alessio Dalla Santa, tuttora agli arresti domiciliari per traffico illecito di rifiuti. Ma c’è qualcuno che ha pensato bene di portare nei luoghi fonzasini, dove sono tuttora ammassate abusivamente tonnellate di scarti della Sap, altri rifiuti: quintali di materiali di risulta, provenienti, sembrerebbe, da una demolizione di una soffitta. È accaduto nei giorni scorsi: la scoperta sabato mattina ed ora scatterà la denuncia contro ignoti per abbandono incontrollato di rifiuti. E il sindaco Giorgio Slongo annuncia: «Verrà fatta accurata sorveglianza affinché questi casi non si ripetano. Sicuramente se la cosa persiste ricorreremo anche alla videosorveglianza». 
IL CASO
La discarica scelta dagli ignoti autori è il terreno di proprietà dell’Enel che la Sap utilizzava abusivamente per sistemare cassoni di rifiuti ancora da stoccare. Nella proprietà di altri i Dalla Santa avevano accumulato e lasciato 52 container per 800 tonnellate circa (altre 3mila tonnellate sono nella loro proprietà, vicino allo stabilimento, stoccati, e si tratta di plastica tessile carta cosiddetti rifiuti pericolosi). Ma quell’andazzo innescato dai fratelli dei rifiuti ha forse dato l’idea a qualche altro che, vedendo quei cassoni abbandonati sul terreno poco sotto la sede Sap, ha pensato bene di approfittarne. Dopo aver fatto i lavori in una casa invece di procedere al conferimento e smaltimento secondo le regole previste dalla legge con conseguenti costi, per risparmiare, ha portato tutto lì, forse pensando di non commettere alcun reato. Non si sa esattamente quando è avvenuta l’incursione, sicuramente nottetempo. L’ignoto è arrivato con un rimorchio che ha svuotato nel campo Enel, sicuramente prima di sabato mattina, quando c’è stata la scoperta. È scattato subito il sopralluogo di sindaco e curatore fallimentare della Sap, avvocato Luciano Licini.
LA DENUNCIA
Invece non ha fatto i conti con la videosorveglianza che c’è in zona e soprattutto con i carabinieri. Stamattina il curatore fallimentare della Sap andrà alla stazione dei carabinieri a presentare denuncia contro ignoti. Che potrebbero non restare tali a lungo. Infatti oltre alle telecamere in zona i militari potrebbero avere un grosso aiuto dal materiale abbandonato dove potrebbero trovare, come sempre accade in questi casi, la “firma” dell’autore. In quel caso la persona rischia da 3 mesi a un anno. E soprattutto saranno tenuti poi a pagare un pesante risarcimento alla curatela, alle prese in questo periodo con il rebus per sgombrare le aree.
LA BONIFICA
I rifiuti aggiunti dagli ignoti portano quasi a 4mila le tonnellate da smaltire. Una bella gatta da pelare per la curatela fallimentare, un procedimento che richiederà mesi. Si comincerà con l’attività di analisi dei rifiuti ai fini del loro smaltimento: nessun impianto e nessun trasportatore può riceverli prima della analisi. Ma tutto questo ha costi. Preziosa la fideiussione che la Provincia ha già incassato.
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