Belluno, oltre 500 morti di covid: è la provincia veneta con più vittime per mille abitanti

Domenica 24 Gennaio 2021 di Davide Piol
Le vittime per covid sono in continuo aumento

BELLUNO - Supera quota 500 il numero delle vittime positive al coronavirus in provincia di Belluno.

Ieri il bollettino di Azienda Zero, braccio operativo della Regione, parlava di 508 decessi. L’area dolomitica si conferma, purtroppo, quella con il tasso di mortalità più elevato da inizio pandemia. Ogni mille abitanti qui ci sono state 2,46 vittime, è il dato peggiore del Veneto.

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IL BOLLETTINO
La soglia delle 500 vittime è stata superata proprio ieri quando Azienda Zero ha aggiornato i dati relativi ai positivi morti in ospedale e nelle case di riposo bellunesi. Un altro triste primato. In termini assoluti Belluno ha registrato meno morti rispetto alle altre province, a parte Rovigo con 345. Ma rapportando le vittime al numero di abitanti, ecco che la provincia sale in prima posizione: 2,46 morti ogni 1000 abitanti (più di 24 ogni 10mila). Appena dietro c’è Verona con 2,24 (22 ogni 10mila). Tutte le altre province, e quindi anche la media regionale, rimangono sotto i due morti ogni mille abitanti: Vicenza 1,85, Venezia 1,73, Treviso e Rovigo 1,43, Padova 1,31. La media regionale è 1,73.


LA STATISTICA
Perché a Belluno il dato è così alto? Innanzitutto bisogna specificare che la provincia all’ombra delle Dolomiti ha la popolazione più anziana. Nel frattempo il numero di abitanti è sceso in modo drastico fino ai 200mila abitanti. Mentre la tabella in cui si sono messi in relazione vittime e abitanti si rifà all’ultimo aggiornamento Istat che risale al 2016 e che indica per la provincia di Belluno 206.856 residenti. Questo significa che quel “2.46”, già molto alto, lo è ancora di più se rapportato al numero attuale di abitanti. Il dato sui morti covid positivi è l’unico che continua a crescere. Tutti gli altri indicatori sono in discesa.


IL BOLLETTINO
Ieri l’Usl 1 Dolomiti ha comunicato che erano stati scoperti 50 nuovi positivi nelle 24 ore precedenti. Notizie confortanti anche sul fronte dei ricoveri. Si contano 67 pazienti in area sub-intensiva (Belluno è scesa finalmente in fascia 3 sulla tabella di Azienda Zero), 5 gravi nelle Terapie Intensive (fascia 2) e altri 14 negli ospedali di comunità di Belluno e Feltre. Le vittime però continuano ad aumentare. Dopo le 5 di venerdì, ieri altre due: una 83enne ricoverata in Pneumologia a Belluno e una 91enne in Geriatria a Feltre.


I VACCINI
C’è attesa invece, e un pizzico di timore, riguardo ai vaccini Pfizer. L’azienda farmaceutica statunitense ha inviato all’Italia una minor quantità del prezioso liquido rispetto alle previsioni e quindi alcune Regioni, tra cui il Veneto, hanno dovuto riorganizzare il programma vaccinale. Stop alla somministrazione dei vaccini ex novo. Le dosi vengono riservate unicamente a coloro che devono concludere il ciclo vaccinale. L’Usl 1 Dolomiti ha raggiunto già 6.941 persone, almeno con la prima dose. Ma anche qui si sta procedendo solo con la seconda: 4 ne sono state somministrate venerdì, zero ieri. Perché, 21 giorni fa, erano rispettivamente il 31 dicembre (in cui ne sono state eseguite poche) e il primo dicembre in cui la macchina vaccinale si è fermata.


LA POLEMICA
Intanto sulla questione del concorso pubblico per l’assegnazione di 10 posti a tempo indeterminato ad anestesisti e rianimatori, indetto dall’Usl 1 Dolomiti venerdì, si è espresso anche il segretario Cimo (Coordinamento italiano medici ospedalieri) Veneto Giovanni Leoni: «Come sindacato di medici ospedalieri resta il dubbio se questa dell’Usl bellunese sia stata una scelta precisa originale (quella di indire il concorso da sola e tramite Azienda zero come tutte le altre, ndr) magari a fini di risparmio economico, e poi corretta in corsa per opportunità sulla base del clamore mediatico o una “semplice dimenticanza” istituzionale. In ogni caso manifestiamo la nostra preoccupazione per questo episodio sconcertante per la qualità dell’assistenza nell’area di Urgenza ed Emergenza e Cure Intensive dell’Usl 1 Dolomiti, tanto più in questo periodo Covid. Il caso non può essere sottovalutato e osserveremo la sua evoluzione con la massima attenzione».

Ultimo aggiornamento: 16:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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