FONZASO (BELLUNO) - Stava cenando in casa quando è stato stroncato da un malore improvviso. È morto così, lunedì sera, Sante Bortolo Longo, 86 anni di Fonzaso, paese in cui era nato il 2 aprile del 1934. Venerdì avrebbe spento 87 candeline.
Erano le 18.30 di lunedì quando il pensionato comincia a sentire un dolore sul fianco destro e diventa sempre più pallido.
Poi racconta della ultima giornata dell'ex-dipendente Enel, «che aveva amministrato le colonie per molti anni anche dal lato economico oltre che organizzativo». Sante aveva raggiunto quella posizione, all'epoca in cui per il dipendente Enel del Feltrino essere tale era un obiettivo di vita, come per un torinese lavorare in Fiat. Dirigente dell'Enel delle Venezie in quegli anni era un ingegnere di Arsié, Gianfranco Faoro del 1930, morto combinazione il 12 marzo scorso a Venezia e tumulato nella tomba di famiglia nel cimitero di Arsié.
La testimonianza della vicina continua così: «Sante come d'abitudine alla mattina era stato nel suo solito bar Centrale qua in piazza a prendere il caffè e anche nel pomeriggio». Certo in quel bar lo si vedeva con gli amici, ma le restrizioni di questo periodo non lo permettevano. Aveva perso la moglie Lina 4 mesi fa. Il parroco lo vedeva spesso in chiesa. «Si sentiva solo e l'isolamento gli aveva fatto esprimere il desiderio di morire prima di Pasqua», dice ancora la vicina. E il parroco ricorda: «Pure suo padre morì sotto Pasqua». I funerali mercoledì, ore 15,30 in parrocchiale. Lascia i 2 figli Maurizio e Antonio e nipoti.
V.B.
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