Oltre 15mila metri cubi di materiale in bilico sulla strada del passo Tre Croci a Cortina: lavori in somma urgenza, continua la chiusura

Sabato 2 Settembre 2023 di Marco Dibona
La frana che sovrasta la regionale 48 delle Dolomiti

CORTINA - «I primi giorni della prossima settimana dovrebbero iniziare i lavori per la messa in sicurezza dell’area, per la mitigazione del rischio idrogeologico. A quel punto l’amministrazione comunale potrà ritirare l’ordinanza di sgombero e chiusura dell’albergo al passo Tre Croci. Poi sarà Veneto Strade a prendere decisioni per la riapertura della strada regionale 48 delle Dolomiti». Il sindaco ampezzano Gianluca Lorenzi esprime ottimismo, dopo la riunione di ieri, in Prefettura a Belluno, sulle frane al passo Tre Croci, che determinano la chiusura del collegamento fra Cortina e la valle dell’Ansiei, verso Misurina e Auronzo. «L’aspetto più importante era chiarire chi deve intervenire», aggiunge Lorenzi. 

L’ITER
La Provincia di Belluno attiverà una procedura di somma urgenza per mettere in sicurezza il versante che sovrasta il valico. I tecnici che si occupano della difesa del suolo, a Palazzo Piloni, hanno disposto diversi sopralluoghi e una analisi approfondita dei geologi: emerge come il maltempo abbia riattivato un vecchio canalone quiescente. Da una prima stima risultano mobilizzati circa 12-15mila metri cubi di materiale, che potrebbero spostarsi e scendere a valle in occasione di eventi piovosi particolarmente intensi. «Una situazione complessa, con una strada regionale, in fase di rientro all’Anas, un albergo e un condominio. Quindi, la competenza è suddivisa tra vari enti», premette Roberto Padrin, presidente della Provincia. L’intervento in somma urgenza consisterà nella realizzazione a monte della strada di un vallo rilevato, tramite scavo e riporto, lungo circa 120 metri. Sarà un’opera di difesa passiva, alta circa 4 metri. Saranno posizionati massi per formare una scogliera, per convogliare e allontanare le acque meteoriche ed evitare ulteriori fenomeni di erosione. Allo studio anche la possibile installazione di un sistema di allarme semaforico. «La ditta potrà essere incaricata già all’inizio della prossima settimana - conclude il presidente Padrin - poi ci vorranno almeno 20 giorni per completare l’intervento». 

QUI AGORDINA
Da Ampezzo e Cadore all’Agordino: la strada 203 è sotto l’attenzione della Regione Veneto. La vicepresidente Elisa De Berti, assessora alle infrastrutture, ha incontrato ieri Roberto Padrin e Paolo Frena, presidente dell’Unione Montana Agordina, per un confronto sulla 203, anche a seguito delle recenti chiusure per dissesti geologici e caduta massi. De Berti ha assicurato il completamento degli interventi di ripristino post-Vaia, per i quali sono stati disposti dal commissario Luca Zaia complessivamente 17 milioni di euro. Si è detta disponibile a trovare una soluzione per il completamento della variante di Agordo e per la messa in sicurezza dei versanti, anche alla luce del fatto che la strada passerà sotto la competenza di Anas, nell’ambito della riclassificazione della viabilità. «Ringrazio l’assessora De Berti per la disponibilità e per aver dimostrato la consapevolezza della Regione Veneto rispetto all’importanza della 203, che per il nostro territorio è fondamentale», afferma Frena. «Poter poter proseguire con il completamento degli interventi, riconoscendo la priorità assoluta data dal territorio bellunese alla 203 Agordina, significa dare sicurezze ai cittadini e ai lavoratori che quotidianamente transitano sulla strada, e anche ai turisti che d’estate e d’inverno frequentano la nostra montagna».

Padrin aggiunge: «Una viabilità sicura ed efficace è alla base della vivibilità delle nostre valli: significa lavoro, turismo, sicurezza, possibilità di raggiungere i servizi. E’ il motivo per cui il consiglio provinciale nel 2021 aveva sposato il documento programmatico dell’Unione montana Agordina, indicando nella scala di priorità proprio la 203». 

Ultimo aggiornamento: 07:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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