Lanfranco, 79 anni, riapre il cinema Dolomiti chiuso da anni: «La mia vita dietro il proiettore come nel film di Tornatore»

Sabato 8 Luglio 2023 di Dario Fontanive
Lanfranco Ganz

FALCADE (BELLUNO) - Falcade: Lanfranco Ganz alla bella età di 79 anni, riapre il suo Cinema Dolomiti, dopo tre anni e mezzo di chiusura.

Ieri sera il primo spettacolo con “La Sirenetta”, che sarà proiettato anche oggi e domenica) con proiezioni nei giorni feriali solo alle 21,15 mentre i festivi avranno due proiezioni alle 17 e alle 21,15. Questo è l’unico cinema attualmente in funzione in Agordino e uno dei pochi in provincia.


LA SFIDA
Lianfranco poteva godersi la meritata pensione e invece, a quasi ottant’ anni, ha voluto mettersi in gioco ridando a Falcade e all’ Agordino il suo cinema d’eccellenza che aveva aperto i battenti nel lontano 1947 grazie alla lungimiranza di papà Marino e della mamma Anna Zavalloni. «Diciamo che è una sfida che spero possa darmi ragione - spiega Lanfranco - non avrei mai accettato di chiudere il cinema per colpa di una pandemia, così una volta che sono state eliminate le varie regole ho voluto cimentarmi in questa impresa. Non è stato una passeggiata perché nel frattempo che sono stato chiuso per riaprire ho dovuto far fronte alle nuove normative antincendio. Cosa per nulla facile e assai dispendiosa però alla fine ci sono riuscito anche grazie al’ aiuto di alcuni amici e so anche che se ho bisogno mio fratello Flavio è sempre pronto a darmi una mano, ora spero che tutto vada per il verso giusto. Perché ho voluto riaprire il cinema? Sicuramente per svariate ragioni, la prima è quella di non vedere andare chiusa un’attività che i miei genitori avevano realizzato con tanta fatica, la seconda è perchè è da quando avevo tredici anni che sto dietro alla macchina per proiezioni e il cinema ce l’ ho nel sangue, la terza e perché a una certa età ai bisogno di socializzare e incontrare gente e la quarta è perché la cosa mi mantiene giovane in quanto ogni giorno mi alzo e ho qualcosa da fare, qualche problema da risolvere o qualcuno da incontrare. 


CINEMA PARADISO
Già, a sentire raccontare Lanfranco sembra proprio tuffarsi dentro il famoso film di Giuseppe Tornatore “Nuovo cinema Paradiso”. «Avevo circa tredici anni quando mio padre mi mise dietro il proiettore del cinema. Caricavo le bobine da tremila metri di celluloide da 35 mm. Pesavano quasi quaranta chili, spesso dovevo alzarmi in punta di piedi per inserirle nello stantivo. Bisognava poi avvolgere la pellicola, suddividerla per i tempi e se si bruciava pronti a tagliare e rimontarla perché se no il pubblico in sala iniziava a rumoreggiare. Quello per me era il vero cinema, quello di oggi digitale diciamo che è più comodo ma non è il vero cinema». 


LA STORIA
«Quando mio padre partì con questa avventura del cinema erano gli anni appena dopo la seconda guerra mondiale, c’era tanta povertà ma c’era anche tanta voglia di divertirsi, la sala era spartana qualche panca e qualche sedia ma la gente veniva al cinema ed era contenta. Era così spartana che una volta, durante la proiezione, si sentì un grande frastuono in sala, era un gatto che stava rincorrendo un topo sopra il soffitto, ad un certo punto il gatto mise in fallo una zampa e questo precipitò in mezzo al pubblico. Il cinema ha funzionato bene fino agli anni 2000 poi ci sono stati dei periodi altalenanti ma comunque direi che la cosa era soddisfacente bastava accontentarsi. Certo non si poteva più fare proiezioni per tutto il tempo dell’anno come una volta ma bisognava scegliere i periodi turistici per poter avere un’affluenza. Ora comunque il cinema Dolomiti è aperto in attesa di tutti coloro che mi vorranno venire a trovare, Io sono sempre la al mio posto dietro il proiettore».
 

Ultimo aggiornamento: 20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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