Il contagio bellunese: quarto decesso e +30% di positivi

Martedì 17 Marzo 2020
Si allarga il contagio nel Bellunese

BELLUNO Che fosse iniziata male ieri lo si vedeva dal primo bollettino, con un aumento di 19 casi positivi, rispetto alle 17 di domenica. Ebbene ieri sera, con ulteriori 5 casi in poche ore, la giornata si è chiusa con un aumento che sfiora il 30% rispetto al giorno prima e un ulteriore decesso per covid-19. È il quarto. Vittima un 93enne che era ospite della casa di riposo di Mel, comune di Borgo Valbelluna, ma che era stato ricoverato in Geriatria all’ospedale di Feltre. È lì che sarebbe stato contagiato Gaetano Scapin, classe 1927, che viveva a Belluno, ma era da un po’ nella struttura di quartiere Europa a Mel (dove non ci sono casi ndr). La notizia della morte dell’uomo è stata data ieri pomeriggio con una nota dell’Usl 1 Dolomiti. «Si informa - si legge nella nota - che il 16 marzo alle 14.45 un paziente di 93 anni ricoverato presso l’ospedale di Feltre, in area COVID19, e riscontrato positivo al Covid-19, è deceduto. Sono in corso le valutazioni del caso da parte dell’Istituto Superiore di Sanità sulle cause del decesso. La Direzione Generale esprime il proprio cordoglio ai familiari per il decesso». 

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IL BOLLETTINO
Il dato finale dei contagiati, dal bollettino di Azienda Zero di ieri sera alle 17 ammonta a 106 bellunesi positivi. La variazione rispetto agli 82 del giorno prima è del +29,27%. Ed ora il problema comincia anche ad essere di posti letto: sono infatti 15 i pazienti ricoverati al San Martino di Belluno e altri 4 sono in Terapia intensiva (dove ci sono 9 posti letto e dove sono arrivati 4 pazienti covid-19 da Conegliano). Otto sono i pazienti ricoverati a Feltre. Nessuno in Terapia intensiva. I decessi totali sono 4, dal 21 febbraio: 2 a Belluno e 2 a Feltre. Le persone guarite e dimesse sono 3 a Belluno. Il numero totale tamponi effettuati per ricerca di coronavirus al 16 marzo 2020 ammontano a 2.038: l’1% della popolazione bellunese circa è stata sottoposta a tampone. Salgono a 569 le persone residenti in Usl 1 Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva, dato al 16 marzo 2020 (al 14 marzo 2020 erano 453, 392 il 13 marzo, 235 il 10 marzo scorso).

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LA MAPPA 
Il decesso di ieri dell’anziano della casa di Riposo di Borgo Valbelluna non è il caso positivo che c’è e che resta in quel comune. La mappa in provincia vede poi 3 casi di Cortina. Le “zone rosse” però restano Belluno e Feltre con quasi una decina di contagi. Colpito tutto il Feltrino: Pedavena con diversi casi, Quero Vas, Cesiomaggiore, Lamon, Santa Giustina, Seren del Grappa, Fonzaso, San Gregorio. In Agordino pochi casi per comune: La Valle, Gosaldo, San Tomaso, Taibon, Vallada, Voltago, Agordo, Alleghe e Colle Santa Lucia. Infine il caso di Borca di Cadore e Ponte nelle Alpi.

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AREE-COVID
Vista la necessità di nuovi posti letto la Usl 1 Dolomiti ha predisposto apposite aree Covid-19, i cosiddetti Covid-Hospital. Qui tutto è pensato per garantire anche un minimo contatto virtuale con l’esterno e i parenti. «Le aree di degenza Covid19 degli ospedali di Belluno e di Feltre - spiegano con una nota dall’Usl 1 Dolomiti - sono state dotate anche di alcuni smartphone attraverso i quali i sanitari potranno aiutare i pazienti a mettersi in contatto con i propri cari virtualmente. Dare la possibilità ai pazienti in isolamento, in particolare agli anziani, di poter dialogare con i propri affetti è una piccola cosa ma è un gesto di grande attenzione e umanità, in un momento di particolare difficoltà, per non sentirsi soli e per tenere il fondamentale legame con le famiglie che non possono fisicamente entrare nelle aree di degenza Covid19».

IL NUMERO
La Usl 1 Dolomiti ricorda infine che il numero aziendale dedicato per le informazioni sul Covid-19: 0437/514343, attivo tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00.

Si affianca al numero nazionale 1500 e al numero verde regionale 800 462 340. Infine le avvertenze e le istruzioni per chi ha sintomi sospetti. «In caso di sintomi simili all’influenza - dice la Usl - si raccomanda di non recarsi né al pronto Soccorso né dal proprio medico curante ma di contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia o la guardia medica».

Ultimo aggiornamento: 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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