Non rinunciano alla movida, denunciati mentre fanno baldoria

Lunedì 16 Marzo 2020 di Olivia Bonetti
Non si fermano i controlli delle forze dell'ordine per far rispettare i divieti previsti dal decreto governativo
Giovani che bevevano di fronte al bar-alimentari, altri ragazzi che festeggiavano la domenica al parco. Non sono bastati gli appelli “state a casa” lanciati da tutti, qualcuno sembra non aver ancora capito. Così le forze dell’ordine, carabinieri al bar alimentari in provincia e polizia al parco cittadino, anche nella domenica appena trascorsa hanno avuto il loro bel da fare negli accertamenti e conseguenti segnalazioni dei soliti “furbetti” delle regole anti-contagio. E le denunce di domenica si vanno ad aggiungere alle numerose scattate durante tutta la settimana portando il dato di bellunesi finiti nei guai a quota 90. La contestazione è principalmente la violazione dell’articolo 650 del codice penale, ovvero per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, una contravvenzione. Non sono mancate le fase attestazioni: persone che hanno dichiarato nell’autocertificazione di dover uscire per motivi di lavoro, ma che alla fine sono state smascherate. Sembra che al momento non vi siano casi di denunce per la violazione più grave: l’articolo 452, delitti colposi contro la salute, ovvero la tentata epidemia che scatterebbe nel caso persone che devono stare in quarantena escano mettendo a rischio al salute di tutti. Oltre 400 controlli al giorno e 15 persone denunciate ogni 24 ore. È questo il ritmo con cui sono proceduti gli accertamenti delle forze dell’ordine, iniziati dopo la condivisione del dispositivo di monitoraggio e controllo, varato a inizio della scorsa settimana in Prefettura. Era stato deciso dal prefetto Adriana Cogode, nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza che si riunisce quotidianamente in questi giorni di emergenza. Ieri è stata proprio la prefettura a dare il bilancio della prima settimana di controlli. «Per quel che concerne il controllo sul rispetto delle disposizioni contenute nei provvedimenti del Governo per fronteggiare l’emergenza - spiega Palazzo dei Rettori in una nta -, le forze di Polizia e le polizie Locali hanno controllato, dal 10 marzo, un totale di 2.618 persone, denunciandone 90. Nel corso dell’attività di controllo del territorio è stata altresì verificata l’effettività della sospensione dell’attività degli esercizi commerciali, accertando 6 violazioni alle disposizioni governative». Oltre ai vari comandi di polizia locale, vere e proprie operazioni sono state messe in campo da carabinieri e polizia di Stato. I militari del comando provinciale dell’Arma con 140 pattuglie in strada, dal cielo e sulle vette, hanno effettuato i controlli nell’ambito dell’operazione “State a casa”. Il bilancio totale non è ancora stato reso noto: ma i militari sono arrivati anche alle malghe e ai rifugi, dove il precedente fine settimana, prima delle regole anti-contagio e della zona “rossa” estesa a tutta l’Italia, erano stati immortalati assembramenti di turisti. Poi la polizia di Stato che mettendo in campo pattuglie delle Volanti, Stradale, Ferroviaria e il supporto della Postale contro le truffe, hanno fatto quasi 4mila controlli, accertando diverse violazioni. Anche per chi è in quarantena, positivi a casa o persone che hanno avuto contatti con i positivi sono in corso controlli: i nominativi delle persone sono comunicati ai sindaci dei comuni interessati, e geolocalizzati dalle autorità: c’è una sorveglianza attiva con le forze di polizia.
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