Arsiè. L'autovelox che resiste (e incassa 1,2 milioni) «Soldi per la sicurezza»

Il sindaco: "Limite dei 90 e c'è chi correva a 63 km/h, non si tratta di far cassa"

Lunedì 13 Novembre 2023 di Angela Pederiva
Arsiè. L'autovelox che resiste (e incassa 1,2 milioni) «Soldi per la sicurezza»

ARSIE' (BELLUNO) - Storia dell'autovelox che resiste, nel Veneto delle tragedie sulla strada e dei ricorsi contro le multe. Mentre i dispositivi anti-velocità vengono assaltati con l'esplosivo nel Padovano e con il flessibile in Polesine, c'è un impianto che nel Bellunese sopravvive alle impugnazioni dei verbali e ai leoni da tastiera, ottenendo in questi giorni il via libera dalla Corte dei Conti all'utilizzo degli incassi da record: 1,2 milioni nel 2023, secondo la stima messa in preventivo dal Comune di Arsiè. Nel paesino che conta poco più di 2.100 abitanti, dove storicamente gli introiti per il superamento dei limiti si attestavano sui 30.000 euro, il sindaco Luca Strappazzon ha infatti scelto di cercare il consenso sociale.


SUPERAMENTI
Non dev'essere stato facile, visto il tenore delle sentenze pronunciate dal giudice di pace di Belluno, che nel marzo scorso rimproverava l'ente locale di tenere il segnale di avviso «completamente occultato alla vista degli automobilisti».

Così il municipio ha deciso di moltiplicare i cartelli con il simbolo del cappello del vigile urbano, installandoli anche sul palo che regge i pannelli solari per il funzionamento dell'autovelox. «Ora in paese lo chiamano "albero di Natale", per com'è addobbato, ma non mi importa delle battute: quello che mi interessa è la sicurezza delle persone, in una strada su cui siamo arrivati ad accertare punte di 163 chilometri orari», racconta Strappazzon. In carica dal 2014 con una lista di centrodestra, il primo cittadino è stato rieletto per il secondo mandato malgrado l'installazione del dispositivo, lungo la Statale 50 bis del Grappa e del Passo Rolle. «A causa dell'alta velocità spiega il sindaco quel tratto è molto pericoloso. Il limite è di 90 all'ora: considerando la soglia di tolleranza, lo strumento è stato tarato sui 96. All'inizio registravamo tante infrazioni per veicoli che sfrecciavano a 130 o 140, adesso vediamo che al massimo arrivano a 100 o 110. Quindi l'effetto dissuasivo c'è stato, tanto che secondo me alla fine di dicembre dimezzeremo la previsione di 1.280.000 euro di introiti che avevamo fatto anche per quest'anno. Se sarà così, non potrò che esserne felice. E lo sarò ancora di più il giorno in cui il gettito verrà azzerato: il mio obiettivo non è certo fare cassa».


INTERVENTI
Indubbiamente però la tesoreria comunale si è rimpolpata, a colpi di contravvenzioni per importi crescenti in base all'entità dell'eccesso: da 41 a 168 euro fino a 10 chilometri orari oltre il limite, da 821 a 3.287 per sforamenti superiori a 60. «Non lo nego replica Strappazzon ma tutti gli incassi sono stati reinvestiti nella sicurezza stradale». La legge vincola a questa destinazione almeno il 50% degli introiti, ma l'amministrazione ha voluto raggiungere il 100%. Perciò è stato chiesto alla Corte dei Conti un parere di legittimità sull'impiego dei fondi per tre specifiche finalità, quali parcheggi, aree di inversione di marcia e marciapiedi. Nei giorni scorsi i giudici di Venezia hanno risposto che sotto l'ombrello della legge «ben si possono ricomprendere» anche le spese per quegli interventi, «in quanto finalizzati ad accrescere la sicurezza stradale per gli utenti deboli». Per il primo cittadino di Arsiè, è su questo che dovrebbero fare leva anche i colleghi di Cadoneghe, Giacciano con Baruchella, Bosaro e Taglio di Po. «A nessuno piace prendere la multa osserva Strappazzon come mi ha confermato di recente una persona sanzionata dal nostro autovelox, che però mi ha confidato di averla pagata senza rabbia nel momento in cui ha capito che i suoi soldi andavano a favore della sicurezza stradale. È facile puntare il dito contro il sindaco se non succede niente. Ma appena c'è la tragedia, sono tutti pronti ad accusarlo di non aver fatto niente». Resta in ballo il controverso tema dell'omologazione e dell'approvazione degli apparecchi, su cui comunque lo stesso giudice di pace di Belluno ha invitato il legislatore a un intervento chiarificatore. Nell'attesa, il Comune di Arsiè aspetta l'esito di un altro procedimento giudiziario, per gli insulti lanciati via Facebook da un utente. Uno solo: anche questo è un record.

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