Auronzo, premio all’uomo che racconta le Dolomiti

Venerdì 9 Ottobre 2020 di Lucio Eicher Clere
La consegna del premio a Giovanni Carraro

Auronzo premia il regista e scrittore Giovanni Carraro applaudendo ai soccorritori volontari della montagna. Il Premio Auronzo 2020, assegnato al protagonista di importanti filmati sulle Tre cime e dintorni, è stata anche l’occasione per riconoscere i meriti dei sodalizi che garantiscono gli interventi per scalatori ed escursionisti in difficoltà, anche a rischio di perdere la vita, come accaduto a inizio settembre a Sergio Francese, volontario del soccorso alpino della Guardia di Finanza. Ai soccorritori della montagna Giovanni Carraro ha dedicato l’ultimo lavoro filmico, un documentario di circa 15 minuti, presentato mercoledì sera in anteprima nella sala del cinema Kursal, sul cui palcoscenico si è svolta la serata di assegnazione del riconoscimento voluto dall’amministrazione della sindaca Tatiana Pais Becher e dal Consorzio turistico del presidente Paolo Pais De Libera. Carraro ha raccontato la sua passione per le Dolomiti come una dimensione legata alla sua nascita in Cadore, ai suoi ascendenti della famiglia Piazza di Lorenzago, che possiede ancora una baita tra i boschi del Mauria. In sala erano presenti i genitori di Giovanni, ed egli ha reso omaggio alla figura del padre, salito a Tai dalla pianura trevigiana per aprire un’officina meccanica, per espandere poi l’attività da Belluno a Susegana, dove ora Giovanni è amministratore delegato veicoli industriali Mercedes-Benz della rete concessionaria Carraro spa.
LA GRANDE PASSIONE
Ma la grande passione di Giovanni Carraro è la scrittura e da alcuni anni la produzione di filmati sulle montagne e i suoi protagonisti.

La sindaca Pais Becher ha ricordato il documentario “Tre Cime di Lavaredo, la Trinità delle Dolomiti”, che Carraro ha realizzato alcuni anni fa e che ha ottenuto decine di migliaia di visualizzazioni su Youtube, opera che ha motivato in primis l’assegnazione del Premio Auronzo 2020. Questa la motivazione letta dal Sindaco prima della consegna del Premio: “Con professionalità, particolare sensibilità e sincero amore per la montagna cadorina Carraro ha contribuito a raccontare in modo accurato e approfondito il territorio di Auronzo e Misurina e la sua gente, realizzando documentari e servizi giornalistici diffusi sui media locali e nazionali, con la particolare abilità di donare voce a chi non la ha. Ispirandosi ai lavori del regista vittoriese del Neorealismo Giuseppe Taffarel, che con il Paese delle Tre Cime di Lavaredo vanta uno storico legame di amicizia e di lavoro, Carraro ha saputo esplorare con delicatezza, poesia e passione nelle vicende umane delle persone che hanno scritto la storia dell’alpinismo sulle crode della Val D’Ansiei, dando voce a coloro che spesso non ce l’hanno, intervistando uomini e donne che hanno legato in maniera indissolubile la propria vita alla montagna”. Moltissime le autorità presenti in sala: oltre al Prefetto di Belluno Adriana Cogode anche il vicequestore della Polizia Marco Maria Dell’Arte, i comandanti delle stazioni dei Carabinieri di Auronzo, Francesco Evangelisti; dei Forestali, Gianpietro Fedon; il comandante della Compagnia di Cortina della Guardia di Finanza, Massimo Perrone, i comandanti della Tenenza e della Stazione di Soccorso alpino di Auronzo Ignazio D’Agostino e Cristiano Romanin, il primario del Suem 118 Giulio Trillò, il delegato provinciale Cnsas Alex Barattin, i membri del Soccorso alpino di Auronzo, il vicepresidente del Cai auronzano Massimo Casagrande, il presidente del gruppo volontari Protezione Civile Adriano Zanella. In tutti gli interventi sul palco le congratulazioni con il premiato si sono intrecciate con la riconoscenza verso i volontari del soccorso alpino, ricordondo con commozione quanti hanno perso la vita per salvare quella degli altri.

Ultimo aggiornamento: 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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