Si finge avvocato, si introduce in casa del vecchietto e lo deruba. Arriva il piano anti-truffa per gli anziani: di cosa si tratta

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Daniela De Donà
Si finge avvocato, si introduce in casa del vecchino e lo deruba. Arriva il decalogo anti-truffa per gli anziani
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BELLUNO - Anziano, per tante ore in casa da solo.

Magari altruista e generoso d’animo. Certo ingenuo. Apre la porta al finto avvocato, al finto operatore dell’Inps o dell’Enel (enti che, assicurano, non mandano mai nessuno a suonare casa per casa). Si fa raggirare da truffatori che hanno l’abilità di un affabulatore, di un istrione e di un prestigiatore messi insieme. E poi si avviliscono, quasi si vergognano. E, spesso per questo motivo non vogliono neppure denunciare il danno subito. Ecco che parte da Belluno il progetto “Non farti ingannare, per 640 motivi”. Si tratta di uno strumento di prevenzione che ha sul piatto 15.800 euro arrivati dal Ministero dell’Interno e della Giustizia. Un fondo a cui il Comune di Belluno - con in testa il comandante delle Polizia locale, Roberto Rossetti - è riuscito ad accedere con l’intento di formare e prevenire. 

LA PROGRAMMAZIONE

Il piano, che ha vari passaggi e richiede una rendicontazione bimestrale, durerà fino ad ottobre 2023. Prevede la produzione di video e la stampa di 10mila brochure da distribuire nei luoghi di aggregazione, come le parrocchie, più una attività di formazione affidata a professionisti che già lavorano per Ser.Sa e nell’ambito del sociale: coinvolti saranno tra 2 e 4 assistenti sociali e 2 psicologhe. Ieri, a Palazzo Rosso, la presentazione dell’iniziativa alla presenza del prefetto, Mariano Savastano, del sindaco, Oscar De Pellegrin, del comandante Roberto Rossetti, dell’assessore al Sociale, Marco Dal Pont, dell’assessore alla sicurezza e alla cultura, Raffaele Addamiano. Ad entrare in alcuni dettagli della programmazione che punta a contrastare l’illegalità, è stato Marco Dal Pont: «Un front office telefonico permetterà anche a figli, nipoti o badanti, di entrare in contatto con questi professionisti che hanno il compito di dare supporto».

NUMERI A CHIAMARE

Verranno attivati vari numeri, tutti elencati - insieme ad altre informazioni utili - nel pieghevole che sarà distribuito nei luoghi frequentati da anziani, grazie anche alla collaborazione con associazioni che se ne occupano a vario titolo. Addamiano ha precisato che l’aggiunta “640” nella denominazione del progetto fa riferimento all’articolo del Codice penale che disciplina il reato di truffa. Ha, quindi, ricordato un dato: in provincia di Belluno, da gennaio ad agosto 2022, si sono registrate 79 truffe online, 97 di tipo tradizionale e 42 sono state le persone denunciate. «Perciò vogliamo creare nelle persone anziane abitudini di vita sane e autotutelanti». 

DARE PIÙ SICUREZZA

Ha poi così sintetizzato il comandante della Polizia locale, Roberto Rossetti: «Gli anziani, una parte importante numericamente della popolazione bellunese, sono più esposti, da quando vanno a fare la spesa a quando rispondono al telefono. Con il progetto si cerca di elevare il grado di sicurezza». Quindi l’aggiunta a proposito del fatto che ad ottobre 2023 si dovrà inviare al Ministero il report finale: «Ci sono tutti i presupposti: i risultati, in positivo, non mancheranno». Il sindaco, Oscar De Pellegrin, ha tenuto a precisare: «Non viviamo una situazione di emergenza riguardo alle truffe, ma è doveroso avere un occhio di riguardo verso la terza età dando, dando tutti insieme come stiamo facendo, una risposta». 
Sull’importanza di operare in sintonia ha battuto il tasto anche il prefetto, Mariano Savastano: «Il piano di controllo del territorio ha varie gambe, c’è la video sorveglianza e la presenza delle Forze dell’Ordine. E questo progetto. L’attenzione, infatti, va alle fasce deboli, a chi è maggiormente vulnerabile e raggirabile: giovani e anziani».

Ultimo aggiornamento: 07:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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