Addio al marchio cinese: Acc riparte e riassume 18 licenziati

Venerdì 5 Giugno 2020 di Lauredana Marsiglia
Gli striscioni di protesta degli operai davanti allo stabilimento di Mel

BORGO VALBELLUNA - Si chiamerà solo Acc, eliminando il marchio cinese Wanbao, e soprattutto si prepara ad affrontare un portafoglio clienti importante che richiederà il richiamo al lavoro di 18 dipendenti tra quelli licenziati dal gruppo cinese. Si lavorerà anche in straordinario per far fronte agli ordini, pari a 1.700.000 pezzi. Se poi i volumi cresceranno ancora, come sembra essere, servirà altra forza lavoro. Gettate anche le basi per la produzione del compressore a velocità variabile, il più innovativo e competitivo. Si parla poi di back-shoring, ovvero il rientro produttivo della componentistica dislocata in Cina.

IL TAVOLO DELL'INTESA
La tabella di marcia, che mette finalmente lo stabilimento di Mel sulla strada giusta per poter trovare nuovi acquirenti dopo l'uscita dei cinesi, è stata messa nero su bianco ieri. L'accordo di programma è stato siglato nella riunione di ieri, nello stabilimento di Mel, tra il commissario straordinario Maurizio Castro, e le organizzazioni sindacali bellunesi Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-UiI, rappresentate da Mauro Zuglian, Stefano Bona e Michele Ferraro, insieme con la Rsu dello stabilimento, rappresentata da Maurizio Zatta, Nadia De Bastiani, Massimo Busetti, Giuliana Menegol e Giorgio Bottegai.

LAVORO SU TURNI
Sul tavolo clienti importanti che, grazie all'impegno di Castro e alla serietà dei 290 dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali, hanno voluto ridare fiducia alla nuova Acc: Electrolux, Bosch, Whirlpool, Ugur, Continental, Snaiqè, Tensai, Vestel, Liebherr e altri ancora. 
Per far fronte all'esecuzione di 1.700.000 pezzi si andrà in straordinario: sabato 6 giugno due turni di 6 ore ciascuno (6.00-12.00; 12.00-18.00); nei sabati 13, 20 e 27 giugno, nonché 4, 11, 18, 25 luglio e 1. agosto 2020, un turno di 7 ore (05.30-12.30). Ma soprattutto entro il 20 giugno saranno assunti 12 ex dipendenti e altri 6 entro l'11 luglio. Si tratta di personale che venne licenziato dal Gruppo Wanbao nel 2018. Le parti si ritroveranno in sede tecnica entro il 15 giugno 2020 per definire la griglia di selezione delle relative candidature, avuto riguardo ai seguenti criteri integrati fra loro: professionalità, anzianità e accesso agli incentivi di legge.

LA SODDISFAZIONE
«Questo accordo - afferma Mauro Zuglian - dimostra la bontà del progetto originario definito nei vari tavoli istituzionali che prevedeva come primo obbiettivo la continuità produttiva dello stabilimento all'indomani amministrazione straordinaria e come conseguenza la creazione di un bacino di lavoratori, costituito tra quelli licenziati il 25 settembre del 2018, a cui attingere per garantire una puntuale fornitura ai clienti. Questo è un risultato storico che segna una profonda discontinuità rispetto all'amministrazione Wanbao, voluta e desiderata dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori. In questo contesto - conclude il sindacalista Cisl - va visto l'accordo appena firmato, soddisfazione per le assunzioni che in parte ripaga la delusione e lo sconcerto di scelte recentemente effettuate».
 

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